Catanzaro, la Commissione Pari Opportunità alza la voce: dignità delle donne non è in vendita
04 settembre 2025 13:42
Le notizie che stanno emergendo in questi giorni riguardo alla piattaforma Phica.net ed ai gruppi telegram e facebook “Mia moglie” non possono lasciarci indifferenti. Dai social e dagli organi di stampa apprendiamo con sgomento che potrebbero essere coinvolte anche donne di Catanzaro. Una prospettiva che colpisce profondamente la nostra comunità e che richiama tutti noi a una seria riflessione.
Come donna e come Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Catanzaro sento il dovere di esprimere pubblicamente non solo indignazione, ma un vero e proprio grido di allarme. Perché episodi come questi non rappresentano soltanto una violazione individuale, essi segnano una ferita collettiva, un vulnus alla dignità delle donne e, in senso più ampio, alla coscienza civile della nostra città.
Ciò che più sconvolge è che, ancora oggi, la donna venga ridotta a un oggetto, a una merce da esporre e consumare, ignorando la sua identità di persona, i suoi diritti, la sua libertà. È un modo di intendere i rapporti che affonda le radici in pregiudizi e disuguaglianze culturali mai davvero superate, e che riaffiorano con forza dirompente in contesti digitali e apparentemente “anonimi” come quello in questione.
Non possiamo accettare che giovani ragazze, magari ancora minorenni, vengano esposte loro malgrado a un simile rischio di sfruttamento e di umiliazione, non possiamo permettere che il silenzio o l’indifferenza avallino dinamiche che mortificano la dignità femminile.
Serve una presa di coscienza collettiva dalle istituzioni alle famiglie, dalla scuola alla società civile, tutti dobbiamo sentirci parte attiva di un impegno educativo e culturale contro la violenza di genere e contro ogni forma di mercificazione del corpo della donna.
Il nostro compito, come Commissione Pari Opportunità, è anche quello di dare voce alle vittime, sostenere chi ha subito violazioni, incoraggiare chi si sente sola o colpita da questi episodi. A loro voglio dire con forza “non siete sole, le istituzioni sono al vostro fianco, pronte ad ascoltare, a supportare e a difendere i vostri diritti.”
Catanzaro e tutte le comunità cittadine non devono essere spettatrici passive di un fenomeno che offende non soltanto le donne coinvolte, ma l’intera cittadinanza. È il momento di alzare la voce, di trasformare lo sdegno in responsabilità, di costruire una cultura che insegni il rispetto, la parità e la consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni, online come nella vita reale.
Non posso pensare - aggiunge Luciana Loprete - che nonostante il periodo di progresso nel quale stiamo vivendo ancora oggi la donna non possa liberamente pubblicare i propri contenuti senza la paura che di questi ne possa essere fatto un uso mercificante, sconsiderato e intimo che possa ledere la sua dignità non solo come donna ma più in generale come persona.
La dignità delle donne non è in vendita. Non lo è mai stata e mai lo sarà. Spetta a noi difenderla, ogni giorno, con coraggio e determinazione pertanto desidero rivolgere un appello anche alle donne affinché dimostrino la loro forza contro questi soprusi e di evitare di poter divenire merce di scambio invitandole nel contempo a lottare con i mezzi oggi disponibili contro queste situazioni denunciando agli organi competenti come Polizia Postale e Carabinieri anche con il supporto dei centri di ascolto cittadini e della stessa Commissione comunale alle Pari Opportunità.
Ricordiamo infatti a tutte le donne che oggi a differenza del passato, grazie al lavoro di tantissime persone, amministrazioni ed enti sono stati resi disponibili servizi e strumenti che ci consentono di non cadere nella rete denunciando in totale sicurezza ed anche in anonimato situazioni sgradevoli e lesive della dignità personale.
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