Catanzaro, la lettera di un residente: "Piazza Politeama e movida, se l’assenza di regole è emergenza sociale"

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images Catanzaro, la lettera di un residente: "Piazza Politeama e movida, se l’assenza di regole è emergenza sociale"


  16 ottobre 2025 15:08

Riceviamo e pubblichiamo:

e"Nella zona Politeama di Catanzaro, l'assenza di regole e controlli ha raggiunto livelli insostenibili. Nonostante denunce, segnalazioni, articoli sui media locali, richieste agli organi competenti e chiamate alle forze dell’ordine, la situazione resta invariata: tutti sembrano voltarsi dall’altra parte, mentre i residenti continuano a subire le conseguenze di un degrado sempre più diffuso.

Durante ogni fine settimana, la qualità della vita dei cittadini viene compromessa da musica ad alto volume, schiamazzi e comportamenti incivili.

In passato la socialità notturna era confinata nelle discoteche; oggi, qualsiasi attività commerciale – bar o ristorante – colloca casse acustiche in strada, invita DJ e diffonde musica oltre ogni limite di tollerabilità. Il fenomeno si ripete puntualmente dal venerdì pomeriggio fino alla notte inoltrata della domenica.

I residenti sono costretti a notti insonni per la musica assordante, spesso chiamati a intervenire personalmente per richiamare giovani – talvolta alterati dall’assunzione di alcol – impegnati in schiamazzi sotto le abitazioni. Il risveglio è segnato da rifiuti sparsi per la piazza e sulle automobili, nonché da liquidi biologici, tra urina e vomito, riversati sui muri esterni, rendendo l’ambiente insalubre e invivibile.

E chi pulisce? I gestori dei locali? Il Comune? Ovviamente sono domande retoriche, se non ironiche. I residenti sono costretti a raccogliere bottiglie e bicchieri e a bonificare muri e ingressi dai fluidi corporei, per non rischiare di contrarre infezioni.

La presenza dei presidi delle forze dell'ordine a pochi metri dalla piazza – Carabinieri e Polizia – aggrava il senso di impotenza. I cittadini si chiedono perché queste istituzioni non intervengano, nonostante il loro ruolo sia la tutela del territorio e il controllo dell’ordine pubblico.

Non viene effettuato alcun accertamento circa il rispetto delle normative relative alla somministrazione di bevande alcoliche ai minori, né riguardo al volume della musica all’esterno dei locali.

Nella nostra comunità vi sono anziani e soggetti fragili che subiscono gli effetti negativi di condizioni ambientali insostenibili. Immaginate di privare del sonno parenti vulnerabili o i vostri nonni, costringendoli a sopportare musica a volume elevato per l’intera notte.

Provate a immaginare cosa significhi non dormire per tre notti consecutive, pur dovendo alzarsi presto al mattino per svolgere le proprie attività lavorative. Considerate la fatica di non riposare adeguatamente dopo una settimana intensa di lavoro o, ancora, di dover affrontare anni interi di privazione del sonno a causa del rumore esterno costante.

La privazione del sonno è una questione di grande serietà, che incide profondamente sulla salute fisica e psicologica. Purtroppo, nella nostra realtà locale, questo problema viene fortemente sottovalutato, quando non addirittura ignorato, con conseguenze potenzialmente gravi per il benessere collettivo.

Durante il giorno, la situazione non migliora: volatili e roditori proliferano grazie all’inciviltà di chi lascia cibo e spazzatura in strada, costituendo un evidente rischio sanitario. Le denunce a Comune e ASP, riguardanti la presenza di guano e le malattie di cui questi esemplari sono naturali portatori, sono cadute nel vuoto; la situazione è peggiorata, con piccioni e topi ormai “residenti” a tutti gli effetti.

A questo quadro si aggiunge l’occupazione abusiva del suolo pubblico con cassonetti e vasi che invadono carreggiata e parcheggi, penalizzando chi, invece, rispetta le regole e paga le dovute tasse comunali.

Non mancano, infine, locali e attività segnalati per irregolarità strutturali, ma comunque operativi grazie a regole fatte su misura e deroghe non giustificate, favoriti da una gestione amministrativa discrezionale che penalizza i commercianti virtuosi.

Questo è il biglietto da visita della piazza che ospita il primo Teatro cittadino.

Se la base del futuro di Catanzaro è questa, la speranza in un risveglio collettivo sembra sempre più remota, soffocata dall’anarchia, inciviltà, menefreghismo e arroganza di chi non guarda oltre il proprio interesse personale.

Quando la legge e le istituzioni che dovrebbero tutelare la sicurezza e la serenità dei cittadini non funzionano, cosa resta da fare? Nel cuore di Catanzaro, i residenti esasperati lanciano un grido d’allarme: dopo anni di silenzi, denunce ignorate e forze dell’ordine assenti, si chiedono se non sia giunto il momento di rivolgersi a trasmissioni d’inchiesta nazionali per mostrare a tutta Italia il degrado sociale e la mancanza di rispetto delle regole che ormai imperano, per aprire un vero e proprio “vaso di Pandora” sulla situazione.

Negli ultimi anni, diverse sentenze hanno riconosciuto risarcimenti significativi ai residenti per il disturbo provocato dai rumori provenienti da locali notturni e fenomeni di "movida", mettendo in primo piano la tutela del diritto al riposo e alla salute.

A maggio 2025 il Tribunale di Napoli ha imposto al Comune un risarcimento di oltre 750.000 euro ai residenti di piazza San Domenico Maggiore, costretti per anni a convivere con schiamazzi e musica notturna. Casi simili si registrano anche in altri centri storici: a gennaio un tribunale ha riconosciuto 230.000 euro ai cittadini disturbati dai rumori provenienti da locali e clienti, mentre a Torino i giudici hanno condannato l’amministrazione per mancata vigilanza e al risarcimento dei danni.

A confermare questa linea è arrivata anche la Corte di Cassazione con la sentenza n. 14209 del 2023, che ha chiarito un punto fondamentale: i Comuni devono risarcire i cittadini se non prendono provvedimenti efficaci per ridurre il rumore della movida, perché questa negligenza viola i diritti costituzionali alla salute, al riposo e alla proprietà privata.

La categoria del “danno da movida notturna” si afferma con sempre maggior forza come fattispecie autonoma rispetto al semplice disturbo della quiete pubblica, a protezione della qualità della vita, della salute e della serenità domestica. La tutela legale contro i rumori molesti si sta rafforzando su tutto il territorio nazionale, a dimostrazione dell’attenzione crescente della giustizia verso la difesa della salute e del benessere dei cittadini".