
di GAETANO MARCO GIAIMO
Volontariato, politica, impegno associativo e in generale una città più a misura delle nuove generazioni: è stato questo il focus del pomeriggio vissuto al Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, dove l'associazione Tribunale per la Difesa dei Diritti dei Minori, assieme ad altre realtà della rete "La Catanzaro Solidale", organizzato la tavola rotonda pubblica dal titolo "Costruire comunità solidale: la visione dei giovani". I presenti, relatori e non, hanno potuto discutere non solo di partecipazione civica attiva ma anche del ruolo che l'Università ricopre nel contesto cittadino. Numerosi enti hanno accettato l'invito, dimostrando quanto il tema sia centrale per lo sviluppo del capoluogo. La giornata è stata arricchita dal dibattito promosso dall'associazione "ChiAma Catanzaro" dal titolo "Il diritto di restare, il dovere di impegnarsi", che ha avuto luogo al termine della prima parte di giornata.

L'associazione ha voluto porre all'attenzione dei giovani le problematiche evidenziate da un sondaggio che, negli scorsi mesi, ChiAma Catanzaro ha somministrato ai ragazzi della capoluogo. Prima di cominciare, ha portato i propri saluti il Prefetto Castrese De Rosa, che si è detto contento di essere chiamato ad ascoltare oggi, anziché parlare. Sante Mottola ha poi introdotto l'associazione e l'evento: "Queste iniziative ci fanno sentire confortati nel proseguire con il percorso che abbiamo in mente e noi vogliamo portare avanti una collaborazione generazionale". Giuseppe Cacia ha spiegato com'è nato il gruppo mentre Domenico Giordano ha spiegato come "i giovani dovrebbero poter compiere la scelta consapevole di rimanere a Catanzaro o andar via, non essere obbligati a spostarsi". Sono intervenuti inoltre i rappresentanti di alcune associazioni universitarie, sottolineando la necessità di "essere tutti un tassello attivo in questo processo di cambiamento". "Il proposito di ChiAma Catanzaro non è limitarsi ad osservare i problemi ma cercare di dare un contributo fattuale in termini di idee e proposte, creando una visione della città che sia a misura di giovane", ha detto Simone Giglio, che ha poi espresso la necessità dell'Umg di interrogarsi su come può essere d'aiuto per definire il ruolo del capoluogo nella società. L'assessore alle politiche giovanili del Comune, Vincenzo Costantino, si è detto contento di potersi interfacciare con associazioni di giovani, invitando i ragazzi di ChiAma Catanzaro a recarsi in assessorato per "discutere proposte concrete". L'ultimo intervento, prima della chiusura, è stato del delegato del Vescovo e Responsabile per la Pastorale Giovanile, Francesco Costa: "La Chiesa ha a che fare ogni giorno con la crescita umana e spirituale dei ragazzi. Tutto quello che avete detto oggi mi sollecita: non dobbiamo preparare i giovani alla vita adulta ma accogliere la novità che viene da loro, senza averne paura, e questo significa aprirsi al futuro, riconoscendo il loro talento".
La prima parte di giornata è stata dedicata all'inserimento dei ragazzi nelle attività di volontariato. Il moderatore dell'incontro è stato Eugenio Nisticò, che ha sottolineato subito l'importanza della componente universitaria, passando la parola alla professoressa Valeria Verrastro, docente di Psicologia dello sviluppo presso l'Università Magna Graecia, che, dopo aver portato i saluti del rettore, si è soffermata su quanto sarebbe importante "coinvolgere i giovani con azioni sociali che rendano Catanzaro un posto in grado di richiamare chi si trasferisce in altre città". A introdurre le tematiche di oggi è stata Daniela Fulciniti, presidente dell'associazione Tddm: "Vogliamo dare voce proprio a chi si sente inespresso, lasciando loro questo spazio per la discussione. In passato era molto più semplice coinvolgere i giovani nelle nostre iniziative, adesso abbiamo qualche difficoltà e quindi stiamo pensando a progetti brevi da mettere sul campo. Oggi presenteremo la Sezione giovani dell'Osservatorio, con dati, numeri, testimonianze video e immagini, sperando di catturare la vostra attenzione e spingervi verso il volontariato". Sono stati poi proiettati alcuni filmati sul senso della solidarietà realizzati dalle studentesse dell'Istituto De Nobili coinvolte in un progetto del Tddm che, con le loro parole, hanno emozionato i presenti.
Importanti contributi sul mondo del volontariato sono arrivati anche dal dott. Carlo Maletta, Presidente della Commissione distrettuale del Rotary Club Catanzaro che si occupa del volontariato, e della dott.ssa Maria Vittoria Raschellà, Presidente del Rotary Club "Tre colli": il dottor Maletta ha messo in risalto la sua attività all'interno di una mensa che si occupa dei più fragili, spiegando quanto sia importante, soprattutto per gli anziani, "avere qualcuno che si sieda accanto a loro e li ascolti sul serio"; la dottoressa Raschellà ha invece evidenziato la necessità che "i ragazzi abbiano l'opportunità di rimanere a Catanzaro anche per formarsi: io stessa sono dovuta andare fuori per laurearmi, poi sono rientrata e, nonostante abbia abbandonato una carriera importante, da 30 anni non c'è stato un singolo giorno in cui io mi sia pentita di questa scelta". Due alunne dell'Istituto De Nobili, che hanno partecipato alla realizzazione dei video proiettati in precedenza, hanno espresso la propria idea, lanciando un bellissimo messaggio: "Bisogna puntare ad andare su e volare in alto per essere sempre persone migliori".
Il professore Massimo Fotino, docente di Sociologia all'Umg, ha poi elaborato i dati venuti fuori dal sondaggio che l'associazione Tddm ha somministrato a circa 130 studenti dell'Università, grazie a una collaborazione preziosa messa in atto con la stessa e alla disponibilità di alcuni docenti ad aprire le proprie aule per raccogliere le idee dei ragazzi sul mondo del volontariato. "I partecipanti sono stati di età compresa tra i 19 e i 25 anni e composti per il 70% da donne. Il 45% di chi ha risposto al sondaggio aveva già avuto esperienze di volontariato, il 40% non lo ha mai fatto ma vorrebbe iniziare e il 15% non è interessato: questo significa che c'è del potenziale latente e che dobbiamo riconsiderare l'idea che abbiamo sul fatto che i giovani non si approccino al volontariato. I motivi che impediscono la partecipazione a queste attività sono la mancanza di tempo, la scarsa informazione sulle realtà sociali, la poca motivazione, l'assenza di reti di coetanei attivi ed esperienze negative precedenti. C'è una frattura informativa e relazionale più che disinteresse, per sopperire si potrebbe pensare a dei fattori incentivanti come attività pratiche coinvolgenti, campagne di sensibilizzazione nelle scuole, riconoscimenti come crediti formativi o presenza di coetanei già attivi. Mancano i canali di accesso e servono linguaggi più adatti a loro, creando una rete stabile di comunicazione e favorendo l'incontro tra pari e i progetti brevi. Il giovane non va consultato ma messo al centro delle iniziative, per potersi esprimere al meglio".
Alcuni volontari di realtà locali si sono poi susseguiti in delle testimonianze che non hanno lasciato i presenti indifferenti: tra loro ci sono Roberta di "Portiamo un sorriso", Daniela e Marco che interpretano il ruolo di clown in corsia e la dottoressa Alessandra Mercantini che opera con Medihospes assieme ai ragazzi dell'Istituto Minorile di Catanzaro, nel quale è educatrice. La dottoressa Loredana Calascibetta ha poi presentato Margherita Riga e Simone Puleo, membri del team che ha ideato Careviva, start-up sociale dedicata all'assistenza nel tortuoso processo dell'adozione che ha vinto il concorso "L'oro di Calabria" lo scorso anno: "Le famiglie si trovano spesso sole e impreparate in quei momenti e noi vogliamo accompagnare gli adottanti durante tutto il percorso: l'innovazione sarà data dall'interconnessione e dalla creazione di un sistema che sia integrato dal punto di vista sociale". Il dibattito si è poi spostato al Crischi, come indicato dall'associazione, per un piccolo aperitivo, ma la Presidente Fulciniti ci ha tenuto a ricordare che "la sede del Tribunale per la Difesa dei Diritti dei Minori è sempre aperta e disponibile per i giovani".
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