Catanzaro, l'associazione Petrusinu ogni minestra: "I silenzi della cattiva politica destatisi dopo 40 anni"

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  27 settembre 2022 11:22

"Noi “petrusiniani” prendiamo atto che dopo circa cinquant’anni finalmente a Catanzaro si rivede “l’indignazione”. Eccetto noi e qualche altro cittadino, che di tanto in tanto, manifesta a mezzo stampa o sui social il proprio personale disappunto per quello che di negativo accade a Catanzaro, spiace constatare che non abbiamo mai assistito ad una levata di scudi per difendere il capoluogo di regione vittima di spoliazioni, sottrazioni e ridimensionamenti. L’intera classe di governo catanzarese, composta da un esercito di dormienti, è rimasta in tutti questi anni alla finestra  mentre il territorio catanzarese veniva depredato. Parlamentari, consiglieri e assessori regionali, consiglieri e assessori provinciali, consiglieri e assessori comunali non ci sembra che abbiano brillato per attaccamento alla città e non risulta che si siano spesi per difendere dai vili attacchi che la medesima ha costantemente subìto. Ognuno si  è rifugiato nel proprio angolo mentre sciacalli ben individuati hanno portato via pezzi importanti della città con atti proditori. Chi ha taciuto è divenuto complice di coloro che si sono resi protagonisti di tali misfatti aiutandoli nel tentativo di banalizzare il tutto".

Lo scrive in una nota il presidente dell'associazione "Petrusinu ogni minestra", Amedeo Chiarella.

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"Non può passare inosservato che oltre ad una cattiva politica locale vi sono stati colpevoli silenzi. Di pari passo abbiamo assistito in questi anni al costante declino della regione che di giorno in giorno continua a  sprofondare sempre più nel  baratro. E non poteva essere diversamente, “la Calabria è irrecuperabile” (Corrado Augias docet!).

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Ma ritornando a Catanzaro,  constatiamo che forse si sta verificando un miracolo dal momento che qualcuno oggi  inizia a muoversi per opporsi con veemenza agli ultimi soprusi di cui la nostra città è facile bersaglio. Chi scrive, in tale circostanza, ha pensato fra sé e sé : Sogno o son desto?… vuoi vedere che i gattareddhi apariru l’occhi?

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“Petrusinu ogni minestra”  sarà vicina in tutti i modi a chiunque voglia difendere la città, anche ai  nuovi politici che solo ora si scoprono “splendidamente ribelli”. Verranno  sostenuti  nella “crociata” atta a perorare esclusivamente le cause che riguardano la città. Dopo tutto, la nostra Associazione, pur non avendo potere decisionale, è da oltre vent’anni che si batte a favore della nostra comunità ed ora piacevolmente stupita  esulta in quanto probabilmente nelle future lotte non soffrirà più la solitudine. Da quando Catanzaro ha avuto confermato lo status di capoluogo (anno 1970) è stata rappresentata nelle sedi competenti da soggetti che non si sono rilevati  all’altezza della situazione dimostrando incapacità di conservare e garantire, a tempo debito, soprattutto l’integrità territoriale.

Poi che dire della quinta colonna catanzarese? In passato ci siamo dilungati su tale argomento  e riteniamo che sia stucchevole e disgustoso continuare a parlare di gentaglia del posto, che dopo aver remato contro gli interessi cittadini, senza nascondersi, successivamente  è stata premiata dagli elettori locali più del dovuto.

Ma il tempo è galantuomo, infatti gli artefici sono spariti da Catanzaro, difficilmente si vedono in giro… Adesso, però, in questo “nuovo corso” avviato da alcuni catanzaresi, svegliatosi da un lungo letargo, deve venire fuori, oltre all’orgoglio, tutta la rabbia accumulata negli anni bui che ci hanno preceduto, iniziando a spiattellare tutta la scottante verità  che ha costretto la nostra città a subire in silenzio angherie e soprusi di ogni sorta. Una denuncia sociale che chiama in correità il governo centrale italiano. Quest’ultimo, in più occasioni, ha dato il cattivo esempio. Nella recente campagna elettorale per fortuna nessuna faccia indigesta è venuta in città percependo e intuendo in tempo che della vicinanza dei big (?) politici noi catanzaresi ne possiamo volentieri  fare a meno. La loro presenza non è gradita e va detto che tale disaffezione è palpabile! A comprova di ciò, occhio all’astensionismo, fenomeno che, in ogni tornata elettorale, nel capoluogo calabrese dilaga. Il firmatario della presente da oltre dieci anni continua imperterrito a far parte di tale realtà. Comunque, in ogni caso, l’ondata di sdegno messa in atto in questi giorni da una nutrita frangia di cittadini, fa ben sperare. È giunta l’ora per rendere giustizia a Catanzaro!"

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