
di IACOPO PARISI
C’è un’atmosfera sospesa, quasi di ritorno alle origini, quando nella sala concerti di Palazzo De Nobili si parla d’amore e di memoria. È accaduto ieri a Catanzaro durante la presentazione di “Sempre t’aspetterò. Il fantasma di un amore proibito”, il nuovo romanzo di Don Michele Fontana, che ha riportato alla luce una delle vicende più note e struggenti della città.

Accanto all’autore, gli storici Mario Mauro e Aldo Ventrici, insieme all’assessore comunale alla cultura Donatella Monteverdi, hanno guidato il pubblico in un percorso tra storia e narrazione, ricordando come l’arte possa dare nuova voce al passato. L’incontro ha proposto un viaggio nella storia cittadina, tra le vicende della nobiltà catanzarese e le sfumature dell’animo umano che, attraverso i secoli, restano immutate.
Il romanzo di Fontana prende ispirazione da un episodio realmente documentato: la relazione tra Rachele De Nobili e Saverio Marincola, due giovani appartenenti a famiglie di rilievo dell’aristocrazia catanzarese dell’Ottocento divise da rivalità politiche.
Sul fondo di un’epoca segnata da cambiamenti politici e sociali, i due furono protagonisti di un amore contrastato, il cui eco ha attraversato il tempo fino a diventare parte della memoria collettiva della città.

Da questa traccia storica nasce un racconto che unisce passato e presente. Fontana immagina tre studenti universitari – Claudio, Manuela e Matteo – che, spinti dalla curiosità per il palazzo, scoprono antiche lettere e documenti legati a quella vicenda. Attraverso la lettura di quelle pagine, i giovani riscoprono un linguaggio dell’amore fatto di attese, rispetto e profondità, lontano dalla frenesia dei sentimenti moderni. L’autore utilizza questa cornice per esplorare i temi della crescita personale, e in particolare il viaggio interiore dei protagonisti contemporanei.
Durante l'evento, si sono alternati momenti di particolare intensità emotiva, con la lettura delle lettere originali che Rachele e Saverio si scambiavano. Quelle parole, semplici e appassionate, hanno restituito al pubblico la voce autentica dei due innamorati, facendo rivivere per qualche istante il loro sentimento attraverso il linguaggio e la grazia del tempo. Un passaggio che ha trasformato l’evento in un’esperienza corale, capace di unire ricostruzione storica e partecipazione emotiva.

La serata a Palazzo De Nobili ha rappresentato anche un momento di riflessione sul ruolo della letteratura come strumento di riscoperta del patrimonio culturale locale. L’attenzione e l'importante partecipazione del pubblico hanno confermato come la narrativa, quando radicata nella storia di un luogo, possa diventare veicolo di conoscenza e di identità.
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