L’AIGA di Catanzaro, con il Presidente Avv. Helga Procopio, ha deciso di promuovere ricorso per Cassazione rivolgendosi per il patrocinio davanti alla Suprema Corte all’Avv. Valerio Murgano, componente di Giunta all’Unione della Camere Penali Italiane e Consigliere dell’Ordine Distrettuale degli Avvocati di Catanzaro.
"Nel mese di Ottobre 2024, il difensore di una parte civile in un procedimento a citazione diretta, assisteva con il beneficio del patrocinio a spese dello Stato una persona offesa, costituita parte civile, nell’ambito della neoistituita fase processuale autonoma dell’udienza predibattimentale, assimilabile in tutto all’udienza preliminare come per come ampiamente chiarito dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 179/2024 oltre che alcune pronunce della Corte di Cassazione".
"Ebbene, alla fine della fase processuale, la liquidazione del compenso dell’Avvocato veniva negata sia dal giudice procedente, sia dal Presidente investito del reclamo previsto dal D.lgs. 150/2011, sostenendo che trattasi di fase sì liquidabile, ma che l’avvocato debba aspettare la fine del primo grado per riscuotere quanto gli spetta. Inutile evidenziare che così opinando, il rischio è che nessuno a lungo andare sia più disposto ad assistere i meno abbienti e chi non può permettersi il pagamento di parcelle sull’unghia".
"sarebbe stato molto più conveniente per il difensore, dal punto di vista economico, chinare il capo e aspettare qualche anno per ottenere il pagamento di qualche centinaio di euro, anche perché la via giudiziaria impone oneri fiscali per circa il doppio rispetto al c.d. valore di causa, ma questo avrebbe significato rinnegare il senso per il quale le Associazioni Forensi hanno ragione di esistere ed alle quali i Colleghi si rivolgono per la tutela dei propri diritti. E’ già difficile per un giovane Avvocato - dichiara l’Avv. Procopio - fare la valorosa scelta di difendere i più deboli, perché le liquidazioni sono tardive, non sempre adeguate e in ogni caso non sono mai immediate e non prevedono acconti. Spesso molti giovani professionisti attendono il pagamento di una fattura per pagare le tasse o la previdenza, e quando si verifica addirittura una negazione del diritto al compenso, il sistema va in corto e bisogna intervenire e ragionare su cosa possiamo fare, o più correttamente cosa dobbiamo fare come associazioni forensi per difendere chi non può restare vittima di questi meccanismi".
"Siamo convinti – sostiene l’Avv. Procopio – che la decisione della Suprema Corte ristabilirà una corretta interpretazione delle norme a tutela del diritto di difesa dei più deboli e della dignità della professione di Avvocato, valore imprescindibile in uno Stato di diritto".
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