Catanzaro, lo psicologo Lavenia ospite all'istituto Casalinuovo: “Cyberbullismo si contrasta con la consapevolezza”

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images Catanzaro, lo psicologo Lavenia ospite all'istituto Casalinuovo: “Cyberbullismo si contrasta con la consapevolezza”

  09 aprile 2025 20:50

di MARCO VALLONE

La digitalizzazione comporta un sempre maggiore contatto di bambini e adolescenti con gli schermi, con i computer, gli smartphone e tutto il mondo che si trova dentro questi straordinari aggeggi tecnologici della nostra epoca. Tuttavia si tratta di mezzi che, se usati in modo non accurato, possono portare ogni individuo ad incorrere in pericoli di diversa natura. Per questo, soprattutto per i più piccoli, occorre un'attenzione particolare.

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E' su queste basi che si è tenuto questo pomeriggio, presso l'istituto comprensivo “Casalinuovo” Catanzaro-Sud sito in via Forni, nel quartiere Fortuna del capoluogo di regione calabrese, un seminario intitolato “Figli digitali, genitori alla prova: educare tra schermi e realtà”. Ospite dell'incontro, presso la scuola secondaria di I grado diretta dal dirigente scolastico Maria Riccio, è stato lo psicologo – psicoterapeuta , di fama nazionale, Giuseppe Lavenia, presidente dell'associazione “Di.Te. (Dipendenze Tecnologiche)”. Hanno partecipato all'appuntamento, tra gli altri, anche la vicesindaco del comune di Catanzaro, Giusy Iemma, e l'assessore comunale alla pubblica istruzione, Nunzio Belcaro.

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L'incontro rientra in un progetto finanziato con il “Fondo permanente per il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” (L. n.234 del 2021 art.1, comma 671), ed è stato indirizzato ad alunni, docenti e genitori delle prime e seconde classi della scuola secondaria di primo grado. L'invito è stato inoltre esteso anche ad alunni, genitori e docenti delle classi quinte della scuola primaria. Le referenti del progetto sono Ilenia Giampà, Morena Amoroso e Pamela Stranieri.

“Il cyberbullismo si contrasta prevalentemente con la consapevolezza – ha dichiarato ai nostri microfoni lo psicologo Giuseppe Lavenia -. Essere consapevoli ci permette di provare a lenire quelle che sono le tematiche principali che il cyberbullismo mette in atto. La prima cosa da fare chiedere sempre ai nostri figli come va la loro giornata, online e non solo online: questo ci permette già di acquisire delle informazioni sulla loro vita online, e quindi i ragazzi hanno più possibilità di parlarci eventualmente di quel mondo lì. Non possiamo dimenticare che un pezzo della loro identità passa proprio da questo. Altra cosa importante è il concetto di solitudine – ha evidenziato Lavenia -: in questo momento abbiamo l'illusione di avere tanti contatti, tanti amici, tante persone vicine. Ma in realtà gli italiani sono molto, molto soli. I dati ci dicono che hanno non più di 2 amici e andando avanti con l'età, sopra i 40 anni, queste amicizie si riducono. Quindi su questo bisogna cercare di lavorare, e cercare di trovare sempre più situazioni di incontro, come in questo caso sono gli eventi, o come sono i gruppi di comunità. Dall'altro lato bisogna cercare di avere consapevolezza che l'isolamento sociale è una patologia, una sindrome molto, molto pericolosa. In questo momento in Italia abbiamo più di 150mila ragazzi isolati sociali volontari, e questo non è legato esclusivamente all'utilizzo della tecnologia ma probabilmente sta mancando qualcosa di più importante. Sta mancando il desiderio: i ragazzi fanno molta fatica ad immaginare un futuro, sono spaventati, e noi adulti siamo ancora più spaventati di loro. E quindi, invece di lasciarli andare fuori, tendiamo a tenerli sempre più dentro”.

Altro tema è quello del rischio, tra i bambini, gli adolescenti e non solo, di arrivare a fenomeni più estremi, come quelli legati al suicidio: “Il suicidio è uno dei temi dell'adolescenza. Il concetto di morte – ha rilevato Giuseppe Lavenia -, il tema della morte, è un tema molto importante per i ragazzi. Tutti noi siamo passati da quel tipo di tema lì: è chiaro che avere uno spazio adulto dove poter contenere, e poter parlare di quel tema, è molto importante. Da qui infatti bisognerebbe partire, con maggiore supporto psicologico e maggiore supporto alle famiglie, soprattutto comprendendo che il suicidio molto spesso è il gesto estremo per cercare di trovare una soluzione che un ragazzo di quell'età lì non riesce a vedere. Anche perché, fino a 20 anni, i ragazzi sono più a rischio perché la loro struttura cranica (in particolare l'amigdala, che permette di gestire le emozioni e gli impulsi) non è completamente formata. Quindi fisiologicamente sono più a rischio: per questo hanno ancora più bisogno di un aiuto”.

Maria Riccio, dirigente scolastico dell'istituto “Casalinuovo”, dal canto suo ha evidenziato come “già per sé l'istituto Casalinuovo è stato in tanti progetti relativi al tema del cyberbullismo. Abbiamo avuto la fortuna di essere stati inseriti in un progetto ministeriale tramite l'Ufficio Scolastico Regionale e abbiamo avuto un finanziamento all'interno del fondo permanente di contrasto al cyberbullismo. All'interno di questo progetto abbiamo deciso di organizzare questo incontro col dottor Lavenia, in considerazione della sua grande esperienza nel campo, visto che sappiamo benissimo come si tratti di una figura che si interessa proprio del rapporto dei ragazzi, e degli adulti in generale, col mondo delle nuove tecnologie, oltre che dei problemi che ne possono derivare. Si vuole insegnare ai ragazzi l'utilizzo della tecnologia con consapevolezza e con intelligenza perché – ha tenuto a sottolineare Maria Riccio – è ovvio che non possa essere demonizzata: nessuno di noi ormai potrebbe fare a meno della tecnologia. Però è importante l'insegnamento che deve arrivare ai ragazzi. Proprio per quello all'incontro di oggi abbiamo invitato i genitori, in modo tale che i genitori, insieme ai ragazzi, siano promotori di queste azioni e di queste indicazioni che oggi sono venute fuori dall'incontro con Giuseppe Lavenia”.

Prima dell'inizio del seminario, i ragazzi dell'istituto "Casalinuovo" hanno intonato in coro “Volevo essere un duro” di Lucio Corsi, recente canzone sanremese dal forte impatto simbolico in un incontro dedicato al fenomeno del cyberbullismo. Sono stati letti inoltre alcuni scritti, sotto forma di pensieri e poesie, che stigmatizzano le azioni a cui è stato dedicato l'appuntamento, nella viva speranza che le buone intenzioni mostrate questo pomeriggio potranno poi esplicitarsi in concreto nei comportamenti futuri di quelli che saranno gli adulti del domani.

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