Catanzaro, Luciano Giacobbe: “La salute dei detenuti è un diritto fondamentale” 

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  04 novembre 2025 10:08

Il Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Catanzaro, Luciano Giacobbe, esprime la propria preoccupazione in merito alla nota inviata ai direttori degli istituti penitenziari dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP), Stefano Carmine De Michele, nella quale si predispongono misure di coordinamento e gestione sanitaria. La circolare sembra voler circoscrivere l'accesso a cure e trasferimenti negli ospedali a sole situazioni documentate e, come evidenziato dal Portavoce Nazionale dei Garanti delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, pongono interrogativi seri circa il rispetto del diritto alla salute dei detenuti, un diritto fondamentale sancito dall'articolo 32 della Costituzione.  

Questo approccio, sebbene possa essere motivato da esigenze organizzative, rischia di compromettere gravemente il diritto dei detenuti a ricevere cure sanitarie appropriate. L'affermazione che rimarca la necessità di limitare i “pendolarismi ospedalieri” è inaccettabile, non solo per le persone detenute, ma anche per gli operatori sanitari che si adoperano quotidianamente per garantire la salute all'interno del sistema penitenziario.  

“Come Garante dei diritti dei detenuti – afferma Giacobbe – è nostro dovere difendere e promuovere il diritto alla salute per ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione. Non possiamo permettere che misure di austerità amministrativa ledano la dignità delle persone detenute. È fondamentale che il sistema penitenziario non si faccia carico di gestire autonomamente questioni che riguardano la sanità pubblica, rischiando di trasformare la salute in un'ulteriore modalità di controllo e restrizione."  

Giacobbe invita le autorità competenti a rivedere le politiche di gestione della sanità penitenziaria, affinché siano garantiti interventi tempestivi e adeguati per tutti i detenuti. È necessario un approccio che riconosca l'importanza di una sanità penitenziaria realmente integrata con quella del territorio, senza compromessi sulla salvaguardia dei diritti umani.   È tempo di dare ascolto alle voci di chi vive quotidianamente l'esperienza del carcere e di operare affinché il diritto alla salute sia garantito come un pilastro imprescindibile di giustizia e rispetto della dignità umana.

 


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