Catanzaro, Nino Cartabellotta (GIMBE) in Regione: “Bisogna uscire presto da commissariamento”

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  13 febbraio 2025 18:36

di MARCO VALLONE

Il presidente della Fondazione GIMBE Nino Cartabellotta, dopo aver partecipato a un tavolo tecnico, presso la sala Giunta della Regione Calabria, insieme al presidente della Regione e commissario alla sanità, Roberto Occhiuto, ai sub commissari Ernesto Esposito e Iole Fantozzi, al direttore generale di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino, al direttore generale del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria, Tommaso Calabrò, e alla consulente del presidente in tema di Pnrr ed edilizia sanitaria, Licia Petropulacos, ha rilasciato questo pomeriggio alcune dichiarazioni a margine della conferenza stampa in Cittadella nella quale sono state illustrate le analisi che la Fondazione GIMBE ha effettuato sugli adempimenti LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) della Regione Calabria.

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Sono migliorati i dati relativi alla sanità in Calabria? “Sì, i dati del 2023, seppur non ancora definitivi – ha affermato Nino Cartabellotta -, documentano un miglioramento della Regione Calabria nel punteggio LEA complessivo e nel miglioramento di circa tre quarti degli indicatori in tutte e tre le aree: quella della prevenzione, quella distrettuale e quella ospedaliera. Segnale che si sta facendo un buon lavoro dal punto di vista della riorganizzazione dei servizi, perché lo status di piano di rientro e di commissariamento in questi anni sicuramente non ha facilitato il miglioramento delle cure per i cittadini calabresi”. Quali sono le criticità che persistono? “Le criticità persistono fondamentalmente per quello che riguarda la prevenzione per gli screening oncologici – ha evidenziato il presidente della Fondazione GIMBE -. in particolare per lo screening del carcinoma del colon retto. Nell'area distrettuale abbiamo delle criticità relative ai tempi di arrivo dell'ambulanza sul posto, dopo la chiamata del 118. Ma purtroppo la soglia fissata dal ministero è un valore talmente basso che una regione prevalentemente montuosa, con una viabilità complessa, come la Calabria è difficile da raggiungere. E poi ci sono criticità anche per quella che è l'assistenza ai pazienti oncologici terminali. In ambito ospedaliero non si rilevano particolari criticità”.

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Qual è stata l'incidenza, sulla situazione sanitaria calabrese, di un commissariamento e anche di un piano di rientro di 15 e 16 anni rispettivamente? “Il piano di rientro e il commissariamento hanno inciso negativamente sulle performance di tutte le regioni del mezzogiorno – ha commentato Cartabellotta -. Questi piani va ricordato che si chiamano 'piani di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari regionali', ma di fatto hanno avuto come macro obiettivo quello di riequilibrare i bilanci in un momento storico, penso agli anni 2010-2019, di grande definanziamento della sanità pubblica. Non sono riusciti di fatto a riorganizzare un bel nulla. E' evidente che è qualcosa che la politica dovrà prendere seriamente in mano come riforma strutturale, perché se una regione va male non si possono mettere le ganasce, altrimenti la regione non si muove più”. Quindi i calabresi oggi come devono considerare il commissariamento? “Il commissariamento è sicuramente una cosa dalla quale bisogna uscire al più presto – ha sottolineato Nino Cartabellotta -, visto che il riequilibrio del bilancio è stato effettuato. Quindi è un passo per uscire da questa sorta di palude che inevitabilmente ha bloccato lo sviluppo organizzativo di tutta una serie di cose, in particolare l'assunzione di personale. Quindi le procedure che impone il ministero, durante il periodo del piano di rientro e del commissariamento, sono molto molto rigorose. Quindi io paragono, per il cittadino comune, il termine ganascia dove, di fatto, sostanzialmente tu hai una bella macchina ma non ti puoi muovere, se non all'interno di vincoli particolarmente ristretti”.

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Relativamente a una richiesta di rettifica del punteggio LEA di 88,09% e 87,71% che la Regione Calabria ha proposto al Ministero della Salute, in quanto secondo i dati dell'Anagrafe Nazionale Vaccini le coperture vaccinali per l'anno 2023 sono superiori al 90% (soglia al di sotto della quale il punteggio assegnato è 0), Nino Cartabellotta ha chiarito più nello specifico: “Nell'area della prevenzione, per due indicatori che riguardano l'area di vaccinazione dei bambini a 24 mesi per l'esavalente e la trivalente, per un errore nella trasmissione dei dati non è stata raggiunta la soglia del 90%, soglia al di sotto della quale la regione prende un punteggio 0. Se questa rettifica viene accolta è chiaro che la Calabria risulta adempiente anche nell'area della prevenzione, perché sale sopra il 90% con quelli che sono i dati dell'anagrafe nazionale vaccinale”.

Qual è infine oggi il pensiero che il presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta, ha su come sia andata la pandemia, e sulle polemiche oggi sollevate da più parti, soprattutto dal centrodestra? “Le polemiche sostanzialmente sono il frutto di una polarizzazione che, nel corso della pandemia, ha fomentato due estremi – ha sottolineato Cartabellotta -: uno antiscientifico, che oggi è arrivato anche a chiedere di uscire fuori dall'Organizzazione Mondiale della Sanità piuttosto che di non pubblicare il piano pandemico nazionale che da più di un anno giace nei cassetti del ministero, solo perché ci sono dei termini per i quali, in casi estremi, si dovrebbe necessariamente arrivare a un obbligo vaccinale, piuttosto che a un lockdown o a limitazioni delle libertà individuali. Devo dire che la politica negli ultimi anni sta invadendo troppo il campo della scienza: può decidere di ignorarla, ma non può negarla, perché altrimenti rischiamo di dover cambiare mestiere un po' tutti”.

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