Catanzaro, Nuvola Festival tra memoria e segni: il racconto di 'Fumetti InChiostro'

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Il Chiostro del complesso monumentale San Giovanni durante la presentazione di "Ragazzi di scorta"
  24 maggio 2025 16:18

di IACOPO PARISI

All'interno del Nuvola Festival 2025, la rassegna Fumetti InChiostro ha proposto tre incontri che, seppur diversi tra loro, hanno mostrato con forza come il fumetto sia oggi uno dei linguaggi più vitali per esplorare la memoria collettiva, dare voce ai territori e raccontare nuove identità. Un percorso in tre tappe che ha unito impegno civile, radici culturali e visioni del presente. Ad ospitare il pomeriggio, il Chiostro del Complesso Monumentale San Giovanni.

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Protagonista del primo incontro è stato il fumetto Ragazzi di scorta (BeccoGiallo Editore), presentato da Ilaria Ferramosca, autrice dell’opera insieme a Gianmarco De Francisco. Il volume, uscito nel 2017, racconta la vita e il sacrificio degli agenti della scorta di Giovanni Falcone, troppo spesso relegati a un ruolo secondario nella narrazione pubblica.

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A moderare l'incontro, il giornalista Simone Arminio, caposervizio di QN – Quotidiano Nazionale, che ha sottolineato come quel giorno del 1992 abbia cambiato per sempre la percezione della mafia in Italia: "Da quel momento non si poteva più non sapere." L’opera restituisce dignità a figure come Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, nomi e volti che troppo a lungo sono rimasti nell’ombra.

Ferramosca ha condiviso il percorso che l’ha portata a scrivere questa storia: l’ascolto dell’ultima intervista ad Antonio Montinaro, la scelta di raccontare la sua storia a partire dall’infanzia, fino alla decisione di farne un simbolo della memoria civile. Le sue parole si intrecciano con quelle delle famiglie, spesso dimenticate, ma capaci di riaccendere l’attenzione pubblica – come nel caso della madre di Montinaro, che domandò a Don Ciotti: “Perché esistono vittime di mafia di serie B?

Un ricordo potente è venuto anche da Graziella Viscomi, sostituto procuratore della Procura di Catanzaro, che ha raccontato come l’eco della strage abbia segnato profondamente la sua scelta di entrare in magistratura. “Quel giorno è un prima e un dopo, per tutti. Mi ricorda che c'è chi ha perso la vita per rincorrere quell'ideale e questo è stato determinante nella scelta di ciò che faccio oggi."

L’incontro si è arricchito di riflessioni sul significato del coraggio e sul valore delle scelte. “La paura è normale – diceva Montinaro nella sua intervista – ciò che non deve essere normale è la vigliaccheria.” Attraverso un lavoro di interviste e ricostruzione storica, Ferramosca ha voluto restituire piena identità a quegli uomini, raccontandoli nella loro interezza, a partire dai loro padri, dalle loro passioni, dalla scelta di servire lo Stato nonostante tutto.

L’intervento di Emiliano Lamanna, direttore del Nuvola, ha chiuso l’incontro ribadendo la forza civile del progetto e della rassegna stessa, una precisa missione sociale.

Il secondo incontro di Fumetti InChiostro ha avuto come protagonista Vincenzo Filosa, autore e fumettista tra i più innovativi del panorama italiano, noto per aver portato in Italia l’influenza del gekiga giapponese – il manga realistico e d’autore – e per il suo lavoro di riscoperta e reinterpretazione della cultura calabrese attraverso questo linguaggio. Filosa che torna al Nuvola Festival da vincitore, dopo che l'anno scorso sempre in questa occasione ha ricevuto il Premio Gianni De Lucaintitolato a uno dei più grandi fumettisti del panorama italiano e non solo, nato in Calabria. Premio che verrà assegnato anche quest'anno in chiusura del Festival.

Filosa, in dialogo con il giornalista e grande appassionato di fumetti Andrea Mazzotta ha presentato il terzo volume della sua saga Cosma & Mito, un’opera ambientata in una Calabria fantastica e mitica, in cui folklore, magia popolare e spiritualità si intrecciano con uno stile grafico ispirato al manga giapponese. Protagonisti della serie sono Cosma, un padre solitario, e suo figlio Mito: la loro odissea personale diventa racconto universale di formazione, memoria e resistenza. Un’operazione di ibridazione culturale che trasforma la Calabria in un mondo epico e visionario, profondamente radicato ma aperto al globale. “Il Giappone e la Calabria – ha spiegato – condividono una spiritualità che passa anche per il racconto.

L’artista ha anche parlato delle sfide del mestiere: il mutato panorama editoriale, l’eccesso di offerta nel mercato manga, ma anche le nuove opportunità per i giovani autori calabresi. “Quando ero ragazzo, restare qui significava rinunciare a tutto ciò che amavo. Ora vedo giovani pieni di talento, anche se ancora ignari di come funzioni il mercato. La vera sfida è spiegarglielo: paradossalmente, oggi fare il fumettista in Calabria può essere un vantaggio.

Il terzo appuntamento della rassegna ha segnato significativo momento di svolta per il fumetto calabrese: è stato presentato Vento della Vendetta, la prima storia a fumetti ambientata interamente a Catanzaro. Il progetto nasce da un'idea di Venti d’Autore, con sceneggiatura dello scrittore Elia Banelli e disegni di Rocco Stranieri, talento dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Frutto della collaborazione con l’ABA, il fumetto rappresenta un primo, coraggioso tentativo di raccontare la città attraverso la narrazione disegnata. Anche senza conoscere i dettagli della trama, l’aspetto simbolico dell’ambientazione – una Catanzaro finalmente protagonista – conferma la crescente volontà di rendere il territorio calabrese scenario non solo di storie, ma di immaginari condivisi.

Fumetti InChiostro si rivela un laboratorio di idee in cui il fumetto è linguaggio politico, culturale, identitario. Dalla memoria delle vittime di mafia alla reinvenzione del Sud, fino alla messa in scena di una città mai raccontata, ogni incontro ha lasciato un segno.

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