di MARCO VALLONE
Una diversa prospettiva sulla guerra in Ucraina. Di questo si è discusso ieri pomeriggio presso il Centro Polivalente di via Fontana Vecchia a Catanzaro, dove Potere al Popolo ha organizzato un incontro con Sara Reginella, psicologa e psicoterapeuta autrice del libro “Il fronte degli invisibili” da cui è stato tratto un documentario omonimo proiettato nella sala dove si è svolto l'appuntamento. A seguire vi è stata la presentazione del libro, durante la quale Alessandra Liccardo (Casa del popolo Catanzaro) e Aldo Ferrara hanno dialogato con l'autrice.
Il documentario di Sara Reginella è stato presentato da Alessandra Liccardo come un “atto di resistenza”, l'espressione di opinioni controcorrente dinnanzi alla proposizione di una prospettiva univoca sul conflitto russo ucraino: l'opera documentaristica di Reginella, che “si smarca da una narrazione univoca e acritica, può essere qualcosa di prezioso – ha rimarcato Liccardo – e sicuramente un atto che io definirei resistenziale”.
Ma veniamo allora direttamente alle opinioni sostanziali dell'autrice del libro e del documentario, che ha rilasciato un'intervista ai nostri microfoni. Si parla di un “fronte degli invisibili”: chi sono intanto gli invisibili? “Gli invisibili sono le persone che vivono nel fronte del Donbass – ha spiegato Sara Reginella -, che è il fronte dove arrivano i bombardamenti con le armi che vengono inviate dall'Occidente, diciamo così. Io ho avuto la possibilità di stare in quel fronte, perché viaggio in quel territorio a partire dal 2014, cioè da quando è iniziato il conflitto. Si pensa che il conflitto sia iniziato nel 2022, ma in realtà è iniziato nel 2014, e quindi da 11 anni narro e racconto, attraverso documentari e reportage narrativi, quello che è successo, vivendolo in prima persona e avendo fatto parte di spedizioni in quei territori. E, appunto, nel fronte degli invisibili si racconta quello che vivono le persone ogni giorno a seguito di quella guerra. Per semplificare 'il fronte degli invisibili' è il fronte che attualmente è sotto il controllo russo e, in quel fronte, arrivano i bombardamenti dell'Ucraina, le cui armi vengono fornite dall'Occidente”.
Quali sono quindi le responsabilità dell'Occidente secondo il punto di vista di Sara Reginella? “Dal mio punto di vista l'Occidente è responsabile a partire da quello che è successo nel 2014 – ha accusato l'autrice de 'Il fronte degli invisibili' -. Si dice, si racconta, che ci sia stata una rivoluzione democratica. Ma in realtà nel 2014 a Kiev c'è stato un vero e proprio golpe, un colpo di Stato agito con una manovalanza dell'estrema destra più nera, e questo golpe è stato alimentato dall'Occidente. Non è una mia opinione, ci sono i video e si vede anche nella prima parte del documentario: ci sono personaggi del calibro del senatore McCain che, nel 2014, incitava la piazza di Kiev a ribellarsi contro un governo democraticamente eletto. E' un po come se il presidente russo o il presidente venezuelano venisse a Roma per istigare la folla a ribellarsi contro il nostro presidente: è un qualcosa di inammissibile. Quello è accaduto e la guerra è scoppiata perché, dopo questo golpe di Kiev, una parte dell'Ucraina, ovvero l'area connessa ai territori del Donbass (i territori ad oriente dell'Ucraina), si è ribellata. Hanno occupato gli edifici pubblici, e l'Ucraina ha risposto con le armi. E' nata una guerra che va avanti dal 2014, e che è conosciuta dal 2022. Ovvero dal momento in cui la Russia è intervenuta militarmente a supporto dei territori del Donbass”.
Il punto di vista di Sara Reginella invece sul comportamento di Putin e della Russia, tanto a partire dal 2014 quanto che a seguito degli eventi del 2022, qual è? Si tratta di un comportamento ineccepibile? “Diciamo che qui non stiamo parlando di buoni e di cattivi – ha precisato Sara Reginella -. Perché in geopolitica dobbiamo capire la complessità, quello che è successo. Sicuramente la Russia, fino al 2022, ha tentato degli interventi che ha promosso attivamente per trovare soluzioni diplomatiche: penso, ad esempio, agli accordi di Minsk. Quindi, come dire, dei tentativi per la pace ci sono stati e voglio ricordare anche che, tra fine 2021 e gli inizi del 2022, la Russia più volte ha richiesto garanzie alla Nato di non aumentare i livelli del suo espansionismo militare ad est. Se la Nato avesse dato queste garanzie non sarebbe iniziata l'operazione speciale, e quindi l'invasione militare della Russia. Quindi penso che il punto non sia tanto lavorare sull'ineccepibilità di una parte o dell'altra, ma capire la complessità degli eventi. Si poteva evitare questa guerra? Sì, se la Nato avesse dato delle garanzie di non espansionismo militare non saremmo arrivati fino ad oggi”.
Aldo Ferrara, dal canto suo, ha definito il documentario di Sara Reginella come un' “opera di umanità”. “In un mondo in cui il sistema di diritto, lo Stato di diritto, è messo in discussione non tanto da noi ma da chi ci governa – ha rilevato –, e da chi ci vuole manipolare, allora questi sono momenti in cui si ripristinano i nostri anticorpi giuridici”.
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