di MARCO VALLONE
E' stata presentata questa mattina, in un'iniziativa dedicata al marketing territoriale svoltasi presso la Camera di Commercio di Catanzaro, una recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale FOODS con al centro il seguente tema: u “Morzeddhu”, definito dalla qualificata rivista svizzera come “A unique example of a traditional and sustainable typical dish from Catanzaro”.
Sono intervenuti all'iniziativa, portando i saluti dei relativi enti rappresentati, Pietro Falbo, Presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia; Filippo Mancuso, Presidente del Consiglio regionale della Regione Calabria; Nicola Fiorita, Sindaco di Catanzaro. Ha partecipato inoltre la Dott.ssa Roberta Rocca, ricercatrice del Dipartimento di Scienze della Salute dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, che ha introdotto e moderato la relazione, dedicata al progetto di divulgazione e alla recente pubblicazione, del Prof. Stefano Alcaro. Ha concluso infine i lavori Francesco Bianco, presidente dell'associazione “Antica Congrega Tre Colli” di Catanzaro.
Dopo aver richiesto un minuto di raccoglimento per omaggiare la figura di Alfonso Muleo, storico presidente della Camera di Commercio appena scomparso, l'attuale presidente Pietro Falbo ha sottolineato come il morzello debba avere un “giusto riconoscimento. La Camera di commercio intende dare spazio agli eventi come questo, che arricchiscono di profondità non solo enogastronomica, ma anche culturale”.
Il Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, da parte sua, si è mostrato felice “di poter partecipare alla celebrazione del nostro piatto tipico. Questo, infatti, deve essere un segno distintivo e caratterizzante del territorio. Noi facciamo qualcosa, ma bisogna fare di più: è interessante la commistione con la ricerca scientifica, perché il tema di oggi è quello di domandarsi se la ricerca sul prodotto possa essere importante per la competitività dello stesso, nell'ambito del marketing territoriale. Personalmente, da un certo punto di vista, direi di sì, perché parlare delle caratteristiche del prodotto, e quindi di quello che rappresenta sotto un punto di vista anche alimentare, è sempre importante. Però io penso che tutto questo debba essere unito ad una politica del territorio che vada oltre quella che è la caratteristica del suo prodotto. Penso che in ogni caso si debba unire l'enogastronomia all'ambiente, alla cultura: solo così possiamo cercare di colmare quel gap che ci divide dalle altre regioni. Tanto, inoltre, credo che debbano fare le imprese: non possiamo infatti sempre dare la colpa alle istituzioni. Non possiamo, ancora, essere classificati con dei servizi non all'altezza, e dare sempre la colpa alle amministrazioni, alla Regione o al Comune. Dal punto di vista imprenditoriale bisogna metterci quell'impegno nelle imprese per poter migliorare. Dico sì alla ricerca scientifica sui prodotti: la Regione e il Consiglio regionale si stanno spendendo in questo senso, ad esempio finanziando CRISEA, che svolge questo tipo di attività, con il contributo di circa 280mila euro. Quindi credendo in questo tipo di attività. Però tanto devono fare anche i privati. Solo tutti insieme, con una grande collaborazione tra istituzioni e il privato, riusciremo a recuperare quel gap in modo tale da poter fare, come Regione, quel salto di qualità per affermarci come Regione principe per il turismo, per la cultura, l'enogastronomia e la valorizzazione dei nostri prodotti”.
Il Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita ha fatto presente come, con diversi presenti in sala, si parli di morzello da molti anni: “Pensiamo che il cibo non sia solo una questione di gusto, ma che rimandi anche alla valorizzazione del territorio in generale. In passato abbiamo pensato di fare una valorizzazione su questo tema su una scia goliardica e di gioco, e l'evento di oggi è il segno del tempo passato e dal percorso fatto partendo da quella intuizione. Siamo tutti convinti che la ricerca sul prodotto possa essere uno strumento di marketing territoriale. Il dibattito ci può aiutare a capire come declinare e come valorizzare questa intuizione. Catanzaro è una città che attraversa una fase delicata della propria vita, anche di ripensamento delle proprie funzioni e del proprio sviluppo urbanistico. Ma ha grandi sfide davanti. I grandi temi di cui ci occupiamo sono magari quelli del porto, dello sviluppo dell'ente fiera, dello sviluppo commerciale e urbanistico della città. Ma noi, come amministrazione, siamo convinti che dentro queste grandi sfide, e dentro anche le piccole sfide del quotidiano per una città più pulita e più curata, ci sia però un tema che non può essere eluso. Cioé che tutte le trasformazioni di queste armi hanno un po' fatto perdere il senso di appartenenza di questa comunità. Penso che Catanzaro abbia perso un po' della sua identità, e abbia perso un pochino del suo pensarsi, a volte in maniera anche un po' orgogliosa e forte, come città capoluogo. E questo ci ha spinto molto a puntare su degli elementi identitari intorno a cui ricostruire questo senso di appartenenza. In questo senso sono da vedere la maschera di Giangurgolo ad esempio. O anche la festa di San Vitaliano: veniamo da tre giorni bellissimi, superiori alle nostre aspettative. Abbiamo restituito a Catanzaro la sua festa. Il morzello penso che sia uno degli elementi identitari attorno a cui ricostruire, sì certo, promozione, turismo, approfondimento, ma soprattutto il senso di una città che sta insieme, sia pure frammentata nel suo territorio o dal punto di vista politico, o incerta su alcune scelte di fondo. Ma comunque una città, che valorizza la sua storia e i suoi punti di forza. Credo quindi che questo percorso sia molto più importante di quello che può sembrare, e se oggi Stefano Alcaro darà questo crisma di scientificità, questo sarà solo un elemento in più di un lavoro che, tutti insieme, state facendo da anni, e di cui la città vi è grata”.
Il professore Stefano Alcaro ha sottolineato come l'iniziativa odierna nasca “da un lavoro scientifico sulla rivista FOODS, che è una delle più accreditate nell'ambito della chimica degli alimenti, e che è stata utilizzata per raccontare, forse per la prima volta a livello internazionale, la tipicità del nostro illustrissimo morzeddhu. Credo che possa essere interessante, intanto, che venga conosciuta dai catanzaresi, perché possa diventare eventualmente un veicolo di marketing territoriale, perché, a livello internazionale, la curiosità per i piatti tipici italiani, ed in particolare della nostra terra, può rappresentare un veicolo di grande attrazione”.
Infine, il presidente dell'associazione “Antica Congrega Tre Colli” di Catanzaro, Francesco Bianco, ha espresso un “giudizio particolarmente positivo per questa iniziativa. E' un'attività ulteriore di pregio, che pone questo piatto alla ribalta nazionale ed internazionale. E' stato oggetto di un approfondimento di carattere scientifico che, appunto, consente, una sorta di elevazione del piatto stesso. Sono molto contento e molto lieto, perché questa attività si pone nel solco, già ampiamente tracciato da noi, volto ad accendere un faro su questo piatto tipico che pone al primo piano le nostre brillanti tradizioni gastronomiche locali”.
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