Riceviamo e pubblichiamo la struggente lettera di un gruppo di amici nel ricordo di Raffaele, tragicamente venuto a mancare nel 2012.
Oggi avresti spento trenta candeline, Raffaele.
E invece siamo noi, ancora una volta, a tenere accesa una luce per te.
Una luce che non si spegne, che resta viva da tredici anni, perché tu non sei mai davvero andato via.
Ci chiediamo spesso chi saresti diventato, cosa avresti fatto della tua vita, quali sogni avresti inseguito, quale uomo saresti oggi.
E ogni volta che lo facciamo ci manca il fiato.
Perché questa storia è rimasta sospesa, interrotta, ingiustamente.
Ma tu, Raffaele, continui a parlarci ogni giorno.
Con la forza del tuo ricordo, con la purezza del tuo sorriso, con l’impronta profonda che hai lasciato in ognuno di noi.
Sei cresciuto con noi, anche se non sei più qui.
Nei nostri passi, nelle scelte, nei cambiamenti, c’è sempre un pensiero che va a te.
E oggi, mentre noi facciamo i conti con l’età che avresti, ci rendiamo conto che il tempo non ti ha mai allontanato.
Anzi, ti ha reso parte di noi ancora di più.
Trent’anni.
Non possiamo festeggiarli insieme, ma possiamo onorarti con le parole, con la memoria, con l’amore che non ha mai smesso di esistere.
Ci hai lasciato un’eredità di affetto, di unità, di valori.
E se siamo ancora qui, ancora insieme, è anche per merito tuo.
Raffaele, oggi ti immaginiamo sorridere,
da qualche parte dove il tempo non fa più male.
E noi, con un po’ di malinconia ma anche tanta gratitudine, ti auguriamo buon compleanno.
Perché tu, in fondo, sei sempre con noi.
E lo sarai per sempre.
Il nostro faro di giustizia in mezzo al cielo.
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