Catanzaro, Rizza: “Accogliere lo stimolo di Brugnano per aprire una discussione seria sul futuro di Lido”

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Catanzaro Lido
  15 luglio 2025 10:13

“Accolgo con convinzione e apprezzamento la riflessione espressa da Giuseppe Brugnano sulla situazione del quartiere Lido, che ha costruttivamente ripreso le parole di Padre Rocco Predoti, parroco della parrocchia Sacro Cuore”.
 
Lo si legge in una nota di Roberto Rizza.

“È una riflessione che coglie nel segno e descrive, senza retorica, una realtà che chi vive il quartiere conosce bene: un territorio oggi in evidente sofferenza, dove il degrado si è sommato - in modo paradossale - al boom di attività e di presenze.
Le accolgo anche con piacere, perché offrono l’occasione di riportare al centro del dibattito pubblico un tema fondamentale per la città, che merita attenzione e confronto serio.
 
Per queste ragioni ritengo sia indispensabile avviare, anche a partire da contributi come quello di Giuseppe Brugnano e con il pieno e sano coinvolgimento dell’amministrazione comunale, soprattutto nelle persone del Sindaco Fiorita e dell'Assessore Squillace, una seria riflessione politica e amministrativa sul futuro del quartiere. Non possiamo più affidarci a soluzioni estemporanee, interventi isolati o logiche emergenziali: serve un cambio di passo, fondato su una visione politica lungimirante, una strategia integrata e coerente, e un’azione di rigenerazione urbana capace di affrontare le criticità strutturali e valorizzare le potenzialità di uno dei territori più importanti della città.

So bene che il tema della “rigenerazione urbana” è un tema genericamente abusato e spesso svuotato del vero significato ma nel caso di Lido è esattamente ciò che serve. Il degrado urbano non è mai solo una questione estetica o di decoro: è un fattore moltiplicatore di disagio sociale, di insicurezza, di arretramento economico. Gli spazi trascurati diventano luoghi di marginalità; l’assenza di manutenzione e regole alimenta il senso di abbandono; la mancanza di servizi crea fratture e disuguaglianze.
 
È ormai acquisito che la qualità degli spazi urbani ha effetti diretti sul benessere delle persone, sulla vivibilità dei quartieri e soprattutto sul futuro dei più giovani. Un quartiere curato, ben connesso, dotato di spazi verdi, sportivi, culturali e ricreativi, offre alternative reali ai circuiti della marginalità, alimenta il senso di appartenenza, favorisce l’incontro e la formazione di comunità attive.
 
Numerose esperienze italiane ed europee dimostrano che, se ben progettata e partecipata, la rigenerazione urbana produce benefici misurabili: aumenta la qualità della vita, rafforza la coesione sociale, attira investimenti, migliora la sicurezza e restituisce ai cittadini spazi pubblici realmente vissuti.
 
Il quartiere Lido, oggi, sconta una crescita disordinata, figlia della storica assenza di programmazione e della debolezza delle politiche pubbliche di accompagnamento e gestione del territorio. Al boom commerciale e residenziale, avvenuto negli ultimi anni, non è corrisposta un’adeguata infrastrutturazione del quartiere, né un piano urbano capace di guidarne lo sviluppo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: traffico congestionato, mancanza di parcheggi, scarsa manutenzione, convivenze difficili tra funzioni diverse e degrado diffuso.
 
Servono lavori pubblici concreti, investimenti strutturali, nuove regole per garantire una coesistenza armonica tra le diverse anime del quartiere (residenziale, commerciale, turistica) e una progettualità condivisa e partecipata, che coinvolga cittadini e imprenditori, che nel quartiere per fortuna non mancano e che tante volte si sono sostituiti a chi guida la cosa pubblica, in un percorso comune di visione e costruzione.
 
Va riconosciuto, tuttavia, che rispetto al passato esiste oggi una attenzione completamente diversa che però va decisamente rafforzata. Penso alla creazione dell’aula studio nel quartiere, a piccoli segnali di attenzione come questo, ma anche a progetti più ambiziosi - ancora lontani ma in cantiere - come il recupero dell’ex Mercato o, soprattutto, dell’ex Macello nella zona del Corace, che potrebbe diventare un presidio culturale e sociale fondamentale. Sono semi da coltivare, ma da soli non bastano e, soprattutto è necessario fare molto di più.
 
Nel quartiere Lido, a mio avviso, esistono azioni che possono essere programmate su diversi livelli temporali. Nel medio e lungo termine, è indispensabile avviare una rigenerazione complessiva del tessuto urbano: dalla riqualificazione delle strade e dell’arredo pubblico alla valorizzazione degli spazi aperti, passando per un potenziamento della mobilità sostenibile e delle zone pedonali. Allo stesso tempo, ci sono interventi immediati che potrebbero migliorare concretamente la vivibilità del quartiere: penso all’apertura del parcheggio nell’area Teti, bloccato da anni nonostante la sua posizione strategica, e con esso ad una attenzione diversa sulla zona della stazione; all’elaborazione, ormai inderogabile, di un piano del traffico che affronti in modo organico i problemi cronici di viabilità e congestione; a una gestione più efficace e mirata della polizia municipale per garantire sicurezza e rispetto delle regole; al coinvolgimento più strutturato e collaborativo delle attività commerciali, fondamentali per un equilibrio sostenibile; infine, a interventi sociali mirati, volti a sostenere la coesione e la qualità della vita della comunità locale, soprattutto nelle aree più fragili del quartiere.
 
L’auspicio è che le parole di Brugnano possano essere raccolte da tutti come uno stimolo a guardare in faccia la realtà, senza ipocrisie, e a cominciare - finalmente - un confronto politico serio, concreto e costruttivo sul futuro del quartiere”.

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