Catanzaro, scoppia il caso Raù: il Comune vieta il servizio al tavolo, la rabbia di Miriello

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Emilio Miriello
  24 maggio 2024 19:54

Con un video molto espressivo pubblicato sulle proprie pagine social, il direttore generale di Raù Catanzaro (ex Evo 50), Emilio Miriello, comunica ai propri clienti l’ennesimo divieto emanato dal comune di Catanzaro. Di seguito una sua lettera aperta alla città

Cari clienti, con amarezza e rammarico sono qui per comunicarvi che il comune di Catanzaro, attraverso l’ufficio Suap, su parere della Polizia Commerciale, diretta dal Ten. Col. Salvatore Furriolo, ha disposto (a distanza di 6 mesi dalla presentazione dell’ennesima Scia commerciale presentata), per la sesta volta consecutiva in quasi due anni, il Divieto di prosecuzione attività del servizio assistito di somministrazione di alimenti e bevande del locale Raù Catanzaro. Nella fattispecie i vigili urbani con pareri spesso contrastanti tra di loro, e attraverso verbali a nostro parere illegittimi (puntualmente contestati e impugnati), attestano che il nostro locale sito in via indipendenza 51 non possieda il requisito della sorvegliabilità; ma il fatto più grave è che nello stesso comune sono presenti altri locali accertati con analoghe caratteristiche ai quali i vigili urbani hanno dato parere favorevole o quanto meno, dato prescrizioni e indicazioni per ottenerlo, di contro ce ne stanno altri che invece pur avendo avuto parere negativo continuano ad esercitare regolarmente la propria attività ormai da anni; nel nostro caso invece è stato sempre un “NO” secco basato su presupposti assurdi, giusto per citarne un paio eclatanti, il cancello di interdizione alle abitazioni private alto 185 cm facilmente scavalcabile, oppure il vialetto che porta all’ingresso del locale è ad uso privato e non pubblico, come se si volesse far finta di non vedere che lo stesso vialetto oggetto di osservazione non sia di natura pubblica nonostante il numero indeterminato di persone che entrano ed escono dallo stesso vialetto considerando la presenza di uffici pubblici (ufficio notifiche tribunale di Catanzaro), agenzia immobiliare, assicurazioni, studio dentistico, ecc… e sottoservizi comunali.

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Ovviamente abbiamo tempestivamente denunciato per atti persecutori e abusi vari, agli organi competenti, chi si è reso protagonista di ciò e chi ci sta impedendo di lavorare onestamente, costringendoci a licenziare del personale, ma soprattutto esponendoci al rischio di perdere un investimento di oltre 200.000 € fatto con coraggio nel centro di Catanzaro, un centro che sta via via commercialmente morendo, anche e soprattutto a causa di questi atteggiamenti che non incentivano la crescita commerciale della città. La cosa curiosa è l’investimento è stato fatto a seguito di parere favorevole per il ripristino di destinazione d’uso dell’immobile ad uso ristorante (l’immobile è stato sempre un ristorante negli ultimi 20 anni) rilasciato dallo stesso SUAP nel che oggi invece ci emette il divieto di prosecuzione attività!

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Ancor più grave oltre la chiara disparità di trattamento verso altri operatori commerciali è l’indifferenza totale di un’amministrazione comunale che, nonostante le nostre continue segnalazioni, se ne lava letteralmente le mani. È difficile fare impresa in questa città, ci verrebbe da dire a chi sta pensando di investire a Catanzaro, di farlo altrove, e scendendo nei particolari potrei essere facilmente convincente.

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Mi auguro che dopo questo nostro sfogo anche altri commercianti avranno il coraggio di denunciare abusi ed eccessi di potere che non possono essere più tollerati! Ringraziamo tutti i nostri clienti che vogliono e che continuano a sceglierci per le nostre qualità e quelle dei nostri prodotti e che ci sosterranno, dandoci la forza di non mollare davanti alle ingiustizie!”. Vi terremo aggiornati".

Emilio Miriello

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