Catanzaro si accende con Venerus: sold out per la seconda e ultima serata di Factory Area Festival

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La terrazza del complesso Monumentale di San Giovanni gremita durante l'esibizione di Venerus
  22 agosto 2025 18:57

di IACOPO PARISI

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Dopo una prima serata dominata da sonorità elettroniche e dj set che hanno trasformato il Complesso Monumentale del San Giovanni in un grande dancefloor a cielo aperto, la quinta edizione del Factory Area Festival ha vissuto ieri la sua dimensione più lirica ed emozionale con la seconda e ultima giornata. Il Complesso del San Giovanni, autentico scrigno culturale della città di Catanzaro, si è confermato scenario perfetto per un festival che intreccia musica, comunità e sperimentazione, dimostrando quanto sia necessario investire nella sua valorizzazione costante.

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Il festival, compartecipato dal Comune di Catanzaro e inserito nella rassegna estiva Estarte, ha registrato il sold out nella sua seconda e conclusiva serata, un segnale forte dell’interesse crescente verso eventi culturali e musicali di qualità. Entusiasmo sottolineato anche dall’assessore al Turismo Vincenzo Costantino, presente al San Giovanni: «Grazie ai ragazzi e a chi ha creduto nel progetto – ha dichiarato – vedere questa terrazza stracolma di giovani che si divertono in pieno agosto rappresenta assolutamente una scommessa vinta».

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Dopo il commento dell’assessore Costantino, spazio alla voce di uno degli organizzatori, Stefano Santoemma: «Siamo molto contenti. Siamo felici non solo delle presenze ai concerti, ma anche della partecipazione a tutte le iniziative del festival, dalle mostre ai talk». Santoemma ha poi raccontato il lavoro dietro le quinte: «È stato un percorso lungo, quasi tutto l’anno, ma abbiamo potuto contare su uno staff di più di 30 persone che ha reso la macchina organizzativa perfetta, permettendo a tutti di vivere al meglio lo spettacolo».

Sul ruolo del festival per la città, aggiunge: «Il nostro obiettivo è far vivere Catanzaro a 360 gradi, soprattutto in un periodo in cui le iniziative nel centro cittadino sono poche. Siamo molto soddisfatti anche delle presenze da fuori provincia e fuori regione, segno che il festival sta diventando un appuntamento capace di attrarre un pubblico sempre più ampio».

Infine, uno sguardo al futuro: «Stiamo già lavorando al prossimo festival – conclude Santoemma –. Adesso è il momento di tirare le somme, capire cosa possiamo migliorare e consolidare questo appuntamento estivo».

A firmare il momento più atteso del festival è stato Venerus, capace di guidare il pubblico in un viaggio sospeso tra soul, psichedelia e canzone d’autore. In scaletta, alcune delle sue hit più amate – da “Sei acqua” a “Ti penso”, fino a “Love Anthem, no.1” – cantate a gran voce da una folla che si è lasciata trasportare fino all’ultima nota. Un coinvolgimento reciproco, perché anche lo stesso Venerus, durante il live, è sceso tra la gente per ballare e divertirsi con i fan, trasformando il concerto in un’esperienza collettiva.

Come nella prima serata, anche ieri il festival ha dato spazio alla scena locale, con le sonorità di iondj e l’interpretazione intensa di Paola Pizzino, seguiti dal live visionario di Faccianuvola, uno degli artisti più interessanti dell’indie-elettronica italiana: ventenne producer e cantautore, capace di fondere autotune, synth onirici e testi sospesi tra reale e fantastico. Il suo set, intenso e immersivo, ha avvolto la platea in atmosfere delicate, aprendo un ponte emotivo diretto verso il live di punta della serata.

La seconda giornata del festival ha ospitato anche un momento di riflessione con il talk promosso da Simeri Laboratorio Urbano, dal titolo “Contaminazioni culturali creative”. Un dialogo che ha visto dialogare Flavio Mancuso (Simeri Lab) con Azzurra Serapide (Factory), esplorando i processi di rigenerazione nei borghi dell’entroterra calabrese, segnati dall’abbandono ma attraversati da nuove possibilità grazie al ritorno di giovani da diverse metropoli europee. Attraverso la summer school “Focu sutta cinnera”, SimeriLab porta avanti pratiche multidisciplinari capaci di ripensare il senso dell’abitare e il rapporto tra uomo e ambiente, aprendo prospettive innovative sul futuro delle comunità marginali.

Così, dopo due giorni intensi di musica, incontri e contaminazioni, il Factory Area Festival si conferma un progetto vivo e coraggioso, capace di far vibrare Catanzaro e di restituirle centralità nel panorama culturale estivo. Una scommessa vinta non solo per gli organizzatori, ma anche per la città: perché il Complesso Monumentale del San Giovanni, gremito e pulsante di vita, dimostra quanto sia importante investire nella cultura come strumento di rigenerazione urbana e sociale.

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