"Dovremo impegnarci per costruire comunità che non siano stazioni di servizio dove prendere prodotti, ma luoghi dove non si cercano certificati ma esperienze di vita"
09 gennaio 2022 10:21di CARMEN MIRARCHI
Il nuovo arcivescovo metropolita della Diocesi di Catanzaro Squillace, monsignor Claudio Maniago, si è insediato. "E' un piccolo dispiacere entrare in una realtà senza entrare in Cattedrale - le sue prime parole - Si tratta di lavori di diverso tempo, è una brutta visione. La prendo come una sfida ma al momento non conosco i problemi. Farò di tutto affinché venga risolto. Vengo con gioia non perché non ho presente i problemi che ci sono stati. È la prima volta che visito Catanzaro, comincio dalle cose splendide ma ci sono ferite a livello sociale. Sono consapevole della situazione da cui la diocesi di Catanzaro sta uscendo. Sono qui affinché la Diocesi trovi una storia nuova. Le storie sono fatte anche di sconfitte e ripartenze. C'è molto di buono in questa diocesi".
E ancora. "Penso che Papa Giovanni Paolo II ha gridato contro la mafia per la costruzione di un tessuto reale. Io mi metterei su quel solco perché non posso che riconoscermi nella dottrina sociale della chiesa. Siamo in periodo natalizio e di fatto quello che vive Gesu' è un piccolo dramma, bisogna essere attenti alla dottrina sociale ma la Chiesa non può sostituirsi alle istituzioni. Lo spirito del Vangelo è spirito di legalità. Bisogna lavorare perché la coscienza delle persone sia plasmata dal Vangelo, affinché si realizzino persone che sappiano fare discernimento".
Poi, un pensiero per le parrocchie. "Ribadisco l'importanza delle parrocchie in un momento in cui forse si sono smantellate per dare risposte a problemi nuovi. La gestione pastorale avrà le sue difficoltà e dove c'è gente la parrocchia deve rimanere aperta.
E' un ruolo importante quello delle parrocchie perché sono periferie e sono realtà. Se dobbiamo edificare realtà le parrocchie sono fondamentali per il radicamento sul territorio per trovare un punto di riferimento. Dovremo impegnarci per costruire comunità che non siano stazioni di servizio dove prendere prodotti, ma luoghi dove c'è opportunità di ascolto e dove non si cercano certificati ma esperienze di vita".
Non entra nei dettagli di situazioni che hanno coinvolto altri vescovi, l'arcivescovo Maniago.
"Non possiamo che lavorare su una chiesa dove la 'corresponsabilità ' sia parole d'ordine. È necessario ripartire da una realtà non solo apostolica, perché in alcuni momenti sembra che le balaustre che dividevano i presbiteri dal popolo siano rimasti. Questo va superato, l'insieme è decisivo come richiamo alla responsabilità in quanto battezzati. Citando Sant'Agostino dico che che 'per voi sono Vescovo ' a servizio di un popolo di battezzati. Bisogna capire cosa si intende per trasparenza che non è solo spalancare le porte ma dare attenzione ad esempio ai più fragili".
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