di IACOPO PARISI
Due epoche musicali, due racconti per immagini e parole, un unico grande testimone: Carlo Massarini. Con i fotolibri Dear Mr. Fantasy e Vivo dal Vivo 2010–2023, Massarini offre al pubblico uno sguardo ravvicinato su oltre cinquant’anni di musica dal vivo, in un viaggio che va dall’esplosione del rock degli anni ’70 fino alla scena globale e contaminata dei giorni nostri.
L'incontro è stato presentato da Piergiorgio Caruso ed ha avuto luogo al Museo del Rock, ormai divenuto punto di riferimento per gli amanti della grande musica a Catanzaro.
«Il primo libro copre il periodo tra il 1969 e il 1982, che considero l’epoca d’oro del rock – spiega Massarini – un decennio irripetibile, in cui si sperimentava di tutto: soul, prog, punk, glam, rock classico. Artisti colossali hanno lasciato tracce indelebili. Il secondo, invece, guarda al presente: dal 2010 al 2023, anni in cui la musica è diventata meticcia, ibrida, influenzata da culture e suoni diversi, dalla world music all’elettronica. A me piacciono le contaminazioni: la musica che si mescola, che rompe le barriere.»
Il confronto tra queste due epoche è anche un modo per riflettere sul cambiamento tecnologico e culturale: «Una volta si fotografava in pellicola, spesso al buio, con macchine che richiedevano tecnica e intuito. Ora il digitale permette scatti nitidi anche in condizioni difficili, e gli spettacoli stessi sono cambiati: luci spettacolari, produzioni imponenti. Due mondi diversi, ma entrambi affascinanti.»
Tra i protagonisti di Vivo dal Vivo c’è anche Vasco Rossi, autore della prefazione del libro. «Siamo legati da un grande rapporto – ha raccontato Massarini – alla sua età, 70 anni, è un uomo risolto, ha fatto tutto quello che poteva fare e oggi cerca una strada per stare in pace con se stesso. Ha una capacità straordinaria: quando scrive, non si pone limiti. E ha quella dote rara di parlare a ogni singola persona: 60mila persone sotto il palco, e ognuno ha la sensazione che Vasco stia parlando proprio con lui.»
Durante l’incontro, Massarini ha ripercorso anche l’esperienza di Mister Fantasy, il programma televisivo andato in onda negli anni ’80 e diventato punto di riferimento per gli appassionati di nuova musica. «È stato un modo per portare al pubblico italiano ciò che stava succedendo fuori: nuove sonorità, nuovi volti. Abbiamo trasmesso videoclip quando ancora erano una novità assoluta, abbiamo intervistato artisti italiani e internazionali. Era un laboratorio creativo in tempo reale.»
La sua avventura nel mondo della musica è iniziata ancora prima, con la radio: «Ho cominciato grazie a Paolo Giaccio e Mario Fegiz, insieme a loro ho condotto "Per voi giovani". Eravamo in grado di far sentire un universo sonoro che non si era mai sentito prima. La musica prima era identitaria: vedevi un ragazzo con un disco sotto braccio e capivi chi era. Adesso è un’altra cosa: le radio trasmettono sempre le stesse 30-40 canzoni. Che noia. Non ampli gli orizzonti, non si fa avventura sonora: si fa replica.»
Grande spazio è stato dedicato anche al racconto delle performance dal vivo, viste da Massarini come momento verità per ogni artista: «Il concerto restituisce autenticità, presenza, energia. Diverso dalle registrazioni in studio, il live racconta l’anima dell’artista.»
E a proposito di anime musicali, Massarini ha tracciato un ritratto affettuoso di alcune delle figure chiave della musica mondiale, confrontando spesso ciò che erano negli anni ’70 con ciò che sono diventati decenni dopo. Dai Rolling Stones, «una delle rock band più longeve e spettacolari sul palco», ai Beatles e alla parabola solista di Paul McCartney, fino a Peter Gabriel, di cui ha seguito l’intera carriera: «Con i Genesis era un performer teatrale e visionario, poi ha fatto della world music una nuova casa artistica. L’ho visto dal vivo in tante fasi diverse, e ogni volta è stato trasformativo.»
Non sono mancati omaggi a giganti come Leonard Cohen, descritto come «un narratore dell’anima, capace di toccare corde profonde con parole bibliche e spirituali», e Franco Battiato, «sperimentale, colto, pop, mistico: un artista totale». Di Bob Marley, invece, ha detto: «Era uno sciamano. Cantava con il corpo, la voce e lo spirito. La sua musica era una chiamata alla consapevolezza.»
In Dear Mr. Fantasy e Vivo dal Vivo, ogni foto è una memoria visiva, ogni testo è una riflessione personale. È la storia della musica attraverso lo sguardo di chi l’ha vissuta da dentro, dietro le quinte, sotto il palco, dentro l’anima.
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