"Ormai è un dato di fatto che la nostra amministrazione comunale nutre un grave disinteresse verso i beni storici della nostra città. Siamo giunti a questa amara convinzione constatando che sono rimaste prive di qualsiasi riscontro le nostre segnalazioni con le quali abbiamo tentato di scongiurare che si continuasse ad infliggere ulteriori ferite al patrimonio culturale cittadino, protetto e tutelato ai sensi del Codice dei Beni culturali. Oggi è la volta della storica e monumentale Fontana del Cavatore, uno dei simboli dell’identità cittadina, realizzata dallo scultore Giuseppe Rito nei primi anni 50 del secolo scorso e collocata nel nicchione delle mura ottocentesche del Castello di Catanzaro prospiciente su Piazza Matteotti, sulla quale il Comune ha proceduto ad operazioni di pulizia che già nei giorni scorsi avevano suscitato la nostra apprensione a causa di alcune macchie di diversa ampiezza che erano apparse al bronzo della Statua, al granito, al cemento e ai laterizi che compongono il gruppo scultoreo; circostanza che abbiamo prontamente segnalato alla Soprintendenza ABAP per le province di Catanzaro e Crotone e allo stesso Comune di Catanzaro, proprietario dell’opera d’arte". Lo scrive in una nota stampa Elena Bova, Presidente Italia Nostra Catanzaro.
"Abbiamo aspettato di capire cosa stesse succedendo, abbiamo atteso una risposta che non è arrivata; fino a ieri quando, con nostro enorme stupore e disappunto, è stato eseguito un nuovo intervento di pulizia, probabilmente con liquido corrosivo, che ha “sbiancato” la roccia sulla quale poggia la statua e ha ulteriormente alterato la patina della statua bronzea del Cavatore, in particolare quella del piede sinistro.
Ci chiediamo come sia possibile che in questa città si intervenga sul patrimonio storico pubblico, come già avvenuto per l’altrettanto storica Fontana della Ninfa delle Acque posta in Piazza Cavour, opera della quale si contano pochi esemplari in Europa, senza avere ottenuto la necessaria autorizzazione da parte della Soprintendenza. E ci chiediamo, anche, a nome di tutta la cittadinanza che individua nel Cavatore il simbolo del proprio lavoro e della propria tenacia, se le diverse tipologie di sanzioni previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio per la violazione delle norme relative alla tutela del patrimonio culturale, che possono essere applicate sia a privati che ad enti pubblici, potranno mai ripagare il danno arrecato e ridare dignità ad un monumento rappresentativo dell’intera città di Catanzaro".
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736