Celebrata la “Giornata della memoria” nelle aule dell’Accademia di Belle Arti con il medio metraggio “Notte e Nebbia” di Alain Resnais.

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images Celebrata la “Giornata della memoria” nelle aule dell’Accademia di Belle Arti con il medio metraggio  “Notte e Nebbia” di Alain Resnais.
Letizia Paonessa e Andrea La Porta
  27 gennaio 2020 16:02

di FRANCESCO IULIANO

E’ ormai entrata a far parte degli appuntamenti annuali organizzati della direzione dell’Accademia. Una giornata, quella “della memoria” che, nelle intenzioni delle Istituzioni mondiali, è stato soprattutto un modo per tenere vivo il ricordo degli orrori dell’olocausto che hanno segnato la storia dell’umanità.

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Un monito all’indifferenza, alla intolleranza e al razzismo. Uno strumento di memoria che deve  insegnare a non commettere più gli stessi errori anche se, la paura e il rifiuto del diverso, è ancora fortissimo nei nostri territori.

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Nasce anche da queste considerazioni, l’idea dell’ Accademia di Belle Arti di Catanzaro di organizzare la giornata di studio dal titolo “La persistencia de la memoria. Per non dimenticare l’Olocausto”, con la proiezione del documentario di Alain Resnais “Notte e Nebbia” (Francia 1955, 31’) ed un dibattito a cura di Francesco Cuteri, Andrea La Porta e Letizia Paonessa. Un incontro ospitato nell’aula Magna dell’Accademia , in via Tripoli nell’edificio dell’ex Educandato.
«Anche quest’anno – ha commentato la docente di Storia del cinema e del video, Letizia Paonessa – abbiamo pensato ad una riflessione su un medio metraggio da sottoporre all’attenzione dei giovanissimi per fornirgli una chiave di lettura su quelle che sono state le piaghe dell’olocausto. Un pezzo di storia che affrontiamo dal punto di vista cinematografico con un filmato che serve per ricordare quel periodo storico ma anche per rivedere  una bellissima pagine di storia del cinema. Un cinema molto attento a quelle che sono le alternanze di vari registri. Il piano sonoro e quello visivo si intervallano in un gioco straordinario  con l’utilizzo di immagini di repertorio. Un magnifico avvicendamento tra il colore ed il bianco e nero che vuole sottolineare un salto temporale  con l’espressione che il linguaggio cinematografico ci offre. Un passaggio tra la contemporaneità ed il passato, attraverso un espediente narrativo straordinario».
Per trenta minuti, gli occhi degli studenti, sono stati assorbiti dal mondo buio della Shoah. Una pazzia umana che ha provocato la morte di oltre sei milioni di ebrei.

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«Per questa volta – ha detto il docente di beni culturali ed ambientali, Francesco Cuteri – abbiamo voluto coinvolgere nella celebrazione della Giornata della memoria anche gli studenti del gruppo che mi segue. Una parola “memoria” che riflette molto la specificità del nostro percorso perché attraverso il ricordo e la reminescenza, si fa qualcosa affinché i ricordi non si sbiadiscano».

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