Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, approvato il bilancio 2024

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  15 luglio 2025 11:40

L'Assemblea generale della Cgil Area Vasta di Catanzaro-Crotone-Vibo – riunita ieri mattina nella sede di Unioncamere a Lamezia Terme – ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2024. I dirigenti si sono ritrovati nella sede di Unioncamere, a Lamezia Terme, alla presenza del segretario generale dell’Area Vasta, Enzo Scalese, e della segretaria regionale Celeste Logiacco, responsabile della contrattazione sociale e territoriale. Un confronto schietto sull’esito della campagna referendaria, una riflessione ampia sulla necessità di rilanciare tesseramento e coinvolgimento del territorio oltre i servizi, che rafforza l’attività di un’organizzazione che chiude il 2023 con un avanzo d’amministrazione e, quindi, con tante prospettive di crescita.

 

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Al tavolo della presidenza, coordinata da Battista Platì, assieme al segretario generale Enzo Scalese, i componenti della segreteria: Giovanni Amendola, Nadia Fortuna e Maria Pupa. A relazionare sul bilancio dal punto di vista tecnico, Angelo Carlei.

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“A partire dal bilancio delle attività svolte, il lavoro che oggi possiamo condividere è frutto di un impegno collettivo, non solo operativo ma strategico. L’azione sindacale è stata portata avanti in sinergia con le categorie e con uno sforzo comunicativo: le iniziative sviluppate in questi mesi raccontano di un’organizzazione che non si è mai fermata, che ha messo in fila problemi e risposte, e che ha sempre cercato di tradurre la presenza sindacale in risultati concreti sui territori”, ha affermato il segretario generale Scalese.

 

“La Calabria vive ancora un’incidenza drammatica di disuguaglianze e difficoltà strutturali. Il costo della vita cresce, i salari restano fermi, e i lavoratori sono costretti a sostenere sulle proprie spalle un sistema che non funziona. È urgente affrontare con serietà il nodo del finanziamento ai Comuni, spesso lasciati soli di fronte a compiti impossibili, in assenza di risorse e strumenti – ha detto ancora Scalese –. Abbiamo bisogno di una macchina amministrativa più snella, di strumenti di contrasto al degrado e all’illegalità, e di un'assunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni. Anche le Regioni devono fare la propria parte, senza scaricare i problemi a valle”.

 

“Sulla sanità pubblica bisogna rompere il silenzio. Dopo 15 anni di commissariamento, non possiamo più permettere che il diritto alla salute sia sacrificato. Le eccellenze vanno valorizzate, ma serve una strategia complessiva che metta al centro le persone e non i bilanci. Contemporaneamente, è necessario investire nella transizione ecologica e nelle politiche sociali, rafforzando i legami con le associazioni e i territori. Lavoriamo fianco a fianco con le comunità, con i presidi locali, con i lavoratori. Nessuno deve sentirsi escluso”, ha rimarcato ancora il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo.

 

“Il percorso verso il congresso deve essere partecipato, consapevole, fondato sull’ascolto. Dobbiamo dire le cose come stanno, affrontare le ambiguità, e rafforzare la nostra azione sindacale. Non possiamo accettare che i lavoratori siano lasciati soli: servono comitati, campagne di sensibilizzazione, mobilitazioni e un coinvolgimento forte dei cittadini. Il nostro compito – ha concluso Scalese – è anche quello di restituire senso e dignità al lavoro quotidiano, difendere il potere d’acquisto e contrastare l’impoverimento. Lo facciamo con passione, con determinazione e con un obiettivo chiaro: costruire una società più giusta, solidale e inclusiva”.

 

Ad arricchire il confronto, numerosi interventi, conclusi da Celeste Logiacco, che ha portato anche i saluti del segretario regionale Gianfranco Trotta.

 

“Ascoltare le esperienze e i contributi di questo territorio è sempre un arricchimento personale e collettivo – ha affermato Logiacco –. Il mancato raggiungimento del quorum al referendum è un dato che ovviamente non ci soddisfa, ma resta il valore del percorso collettivo che abbiamo intrapreso. Era una battaglia difficile, in un contesto politico e culturale ostile, ma abbiamo costruito legami e sinergie che non vanno dispersi. Sulla cittadinanza c’è stata una grave strumentalizzazione da parte della destra. Non chiedevamo altro che ridurre da 10 a 5 anni il requisito della residenza per i minori stranieri: un atto di civiltà. Dobbiamo migliorare la nostra capacità di comunicare, ma senza rinunciare ai nostri valori”.

 

“Da madre, sogno una Calabria in cui mia figlia possa scegliere di restare. Oggi non ci sono servizi, non ci sono opportunità: le famiglie emigrano. Ecco perché serve un sindacato confederale, capace di leggere i bisogni e costruire risposte concrete a partire dai territori, soprattutto nelle aree interne – ha detto ancora –. La situazione internazionale è drammatica. Le nostre mobilitazioni per la pace devono continuare. Abbiamo approvato un documento in assemblea e già da settembre riprenderemo i lavori interrotti durante la campagna referendaria. Non possiamo restare fermi”.

 

“Fare sindacato oggi significa anche uscire dalle sedi, andare per strada, incontrare chi non ha voce. Il nostro compito è ascoltare, formare, contrattare e ottenere risultati concreti. Dopo l’analisi, serve l’azione. Dobbiamo essere capaci di dare risposte a bisogni complessi, con uno sguardo comune e condiviso”, ha concluso la segretaria regionale Logiacco.

 

 

 

 

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