I recenti lavori all’ufficio postale di Chiaravalle continuano a tenere banco e a sollevare più dubbi che certezze. I sindacati SLC-CGIL e UILPoste rompono il silenzio e chiedono ufficialmente un incontro al sindaco Domenico Donato. Con una lettera aperta firmata dai segretari Francesco Cannizzaro e Vincenzo Mazzei, i rappresentanti dei lavoratori lamentano una “strumentalizzazione politica” della vicenda e ribadiscono la necessità di fare chiarezza, pur riconoscendo che il primo cittadino non ha competenze dirette sui lavori.
A cavalcare l’onda sono i consiglieri di opposizione Vito Maida, Giuseppe Rauti e Claudio Foti, che colgono l’occasione per indirizzare al sindaco un invito: “Stavolta, almeno ascolti la voce dei lavoratori e di chi li rappresenta. Anche solo per cambiare registro rispetto al ‘va tutto bene’ solito”.
I tre consiglieri chiedono che Donato dia seguito alla richiesta dei sindacati con un confronto pubblico e trasparente, “non con due righe su Facebook”. E per chi avesse perso qualche puntata della saga “Il sindaco e le Poste”, offrono un “comodo riassunto” delle puntate precedenti:
• 13 dicembre 2024: Donato si dice “orgoglioso” del Progetto Polis;
• 21 gennaio 2025: bolla come “pretestuosa” la richiesta della minoranza di discutere le modalità degli interventi, i disagi previsti per i cittadini – in particolare per le fasce più deboli – e l’impatto complessivo dei lavori;
• segue la promessa che i lavori sarebbero terminati entro il 15 marzo, puntualmente disattesa;
• poi, il silenzio, fino al 19 aprile, quando il sindaco rompe il mutismo annunciando che quei lavori comunque non rientravano nelle sue competenze e accusando i consiglieri di opposizione di aver diffuso “falsità” soltanto per avere rilanciato una serie di criticità emerse in una nota sindacale.
“Ma a questo punto – si domandano ironicamente Maida, Rauti e Foti – cosa farà Donato? Dirà ai sindacati che sono stati bugiardi, perché hanno sollevato le criticità che noi abbiamo semplicemente letto e rilanciato?”
“La parabola comunicativa appena descritta” secondo l’opposizione dimostra “lo stato di totale confusione politica dell’amministrazione nella gestione di situazioni varie e non particolarmente complesse”. “Il confronto non è un optional – incalzano Maida, Rauti e Foti. – È un dovere. E se davvero non ha nulla da nascondere, Donato accolga subito l’invito dei sindacati. Magari per una volta fuori dai social”.
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