Chiaravalle, il sindaco tace sulla sala consiliare: si apre un nuovo fronte di scontro?

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Foti, Rauti e Maida convocano cittadini e stampa per discutere Polo Culturale e riscossione tributi, ma l’autorizzazione a usare la sala consiliare non arriva. E torna lo spettro dell’occupazione per protesta

  19 novembre 2025 16:18

La conferenza pubblica dell’opposizione di Chiaravalle Centrale è da giorni fissata: sabato 22 novembre alle 16:30, nella sala consiliare. I consiglieri di minoranza Claudio Foti, Giuseppe Rauti e Vito Maida intendono incontrare i cittadini e la stampa per affrontare due temi centrali per la vita amministrativa della città, il Polo Culturale del Convento dei Cappuccini mai attivato e le criticità nella riscossione coattiva affidata alla società Area S.r.l.

La notizia dell’incontro, però, non è più il punto. Il cuore del caso politico si è spostato altrove: il sindaco Domenico Donato, ad oggi, non ha ancora autorizzato l’uso della sala consiliare. Una scelta che, a poche ore dall’iniziativa, crea un clima di tensione politica e alimenta nuovi interrogativi su un rapporto istituzionale già da tempo in frantumi.

Gli organizzatori parlano di trasparenza negata e ricordano che la Sala Consiliare non è solo un luogo fisico, ma il simbolo della democrazia cittadina, il luogo deputato alla discussione pubblica quando il Consiglio comunale – denunciano – non viene convocato nonostante le richieste formali della minoranza. È proprio questa mancanza di convocazioni, secondo Foti, Rauti e Maida, ad averli spinti a rivolgersi direttamente alla cittadinanza per riportare all’attenzione generale questioni che, a loro dire, il sindaco evita sistematicamente di affrontare.

Ma se la conferenza è già stata annunciata, la domanda resta sospesa: si potrà davvero tenere nella Sala Consiliare? Il silenzio del sindaco Donato, che non ha fornito né conferme né dinieghi ufficiali, pesa come un macigno e lascia presagire l’ennesimo muro contro muro. L’impressione, nelle ultime ore, è quella di una contesa destinata ad aggravarsi, con l’opposizione che non ha escluso di ricorrere anche a forme più forti di protesta nel caso in cui venisse negato l’accesso alla sala. La minaccia dell’occupazione, evocata già nelle scorse settimane, torna così a riaffacciarsi sullo scenario politico cittadino.

Intanto la città osserva, divisa tra attesa e interrogativi. L’incontro del 22 novembre è annunciato, i temi sono rilevanti, la volontà dell’opposizione è ormai pubblica. Ma senza un segnale da Palazzo di Città, l’appuntamento rischia di trasformarsi nell’ennesimo episodio della lunga stagione di tensione fra amministrazione e minoranza. Una tensione che, ancora una volta, mette al centro la questione più delicata: la gestione della democrazia locale e il diritto dei cittadini a essere informati. 

 


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