Cimino: "L’Accademia delle Belle arti, una ricchezza viva per la nostra città"

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  16 dicembre 2025 17:58

di FRANCO CIMINO

 
È stata una giornata bella, nel senso più pieno del termine. Una di quelle giornate che scaldano l’animo e restituiscono fiducia. Tra parole scambiate con le figlie e rassicurazioni familiari, mi sono ritrovato in un luogo che pensavo di attraversare per poco tempo e che invece mi ha trattenuto a lungo, con naturalezza e gratitudine.

La ragione era importante: la laurea di Alfredo Capellupo, figlio di Teresa e Filippo, giovane che ho visto crescere nella sua bellezza autentica, soprattutto morale. Studente serio, lavoratore instancabile, ragazzo profondamente legato alla sua città, Catanzaro, che ama e serve con discrezione e responsabilità.

Il luogo era la sede dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, nel cuore del centro storico. Un edificio antico restituito alla città come spazio di cultura viva, ben oltre la sua funzione didattica. Raggiungerlo significa attraversare vicoli che raccontano la storia della città: la chiesa del Rosario, il Palazzo dei Nobili, oggi sede dell’amministrazione comunale, custode di memorie politiche, civili e perfino poetiche. In questo contesto, l’Accademia sembra raccogliere e sintetizzare tutto: storia, bellezza, futuro.

Catanzaro, città spesso distratta dalla propria bellezza, ritrova qui una delle sue vocazioni più profonde: essere luogo di incontro, guida culturale e morale di un territorio vasto e complesso, senza arroganza e senza presunzione, ma con l’umiltà antica di chi si sente città tra le città. La Calabria, nonostante le ferite subite nel tempo, resta una terra salvabile. E può esserlo proprio grazie alla cultura: scuole, università, biblioteche, istituzioni formative e artistiche, capaci di dare opportunità e futuro, soprattutto ai giovani.

La seduta di laurea è stata un’esperienza rara. Ho partecipato a molte discussioni accademiche, ma mai avevo visto una partecipazione così intensa e rispettosa. Il pubblico attento, i laureandi messi nelle condizioni di esprimere pienamente il loro lavoro e se stessi. Temi moderni, affrontati con competenza: dallo sport ai videogame, dalla fumettistica alla tecnologia, dall’intelligenza artificiale all’estetica contemporanea. Un sapere che non esclude, ma coinvolge.

Particolarmente impressionante è stata la commissione: disciplinata, elegante, profondamente presente. Docenti attenti fino all’ultimo minuto, un presidente capace di trasformare ogni colloquio in una piccola lezione pubblica, rivolta non solo ai candidati ma all’intera sala. Un esempio alto di educazione, rigore e passione per il sapere.

L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro non è solo un luogo di formazione: è una presenza viva nella città. Lo dimostra quando esce dalle aule e anima strade e piazze, quando studenti e docenti condividono l’arte con la comunità, rendendola parte della vita quotidiana.

Guidata nel tempo da grandi maestri come Toni Ferro e Vittorio Politano, oggi l’Accademia è una delle forze fondamentali per la crescita culturale di Catanzaro. Un ruolo confermato dall’attuale direttore, Virgilio Piccari, uomo di grande cultura e passione, profondamente legato alla sua città. Con lui, un corpo docente di altissimo livello, tra cui spicca una delle figure più autorevoli della cultura calabrese contemporanea, filosofo, archeologo e poeta, tornato a insegnare nella sua terra Francesco Cuteri.

L’Accademia è ormai sostanza della città: anima dentro l’anima, mente e mani creative che lavorano alla bellezza di una storia che ritorna. E che merita di essere conosciuta, sostenuta, difesa.
Franco Cimino


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