Cimino: "Un congresso bello, una presidente bellissima, un'Associazione, l'Unione ciechi bella e preziosa"

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images Cimino: "Un congresso bello, una presidente bellissima, un'Associazione, l'Unione ciechi   bella e preziosa"
Franco Cimino
  30 aprile 2025 18:59

di FRANCO CIMINO

 Una bellissima mattinata, oggi. Ho assistito a un congresso, per rinnovo carichecon conseguente elezione organi statutari. Un Congresso. Molto interessanti. Direi bello. No, non si tratta di un partito, ché ormai di congressi statutariamente chiari e democratici davvero non v n’è neanche l’ombra. Tutti, o quasi, sono per acclamare un capo davanti a un pubblico non di delegati in quanto tali, ma di tifosi da stadio. Ovvero, di fanatici osannanti il capo- padrone di quel che ancora viene chiamato partito. O per non confondersi Movimento politico. Il congresso di cui ho sentito un qualche profumo antico è stato quello dell’Unione Provinciale Ciechi. Tutto è stato bello, ordinato. Nelle persone e nell’organizzazione. Anche anche sul piano dell’estetica, diciamo, politica.

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Una lunga relazione ha aperto l’interessante discussione alla quale hanno portato contributi significativi il Prefetto e l’Arcivescovo, oltre alla professoressa Elena Succurro in rappresentanza dell’Università Magna Graecia, e l’assessore comunale alle Politiche sociali Nunzio Belcaro. Dopo di di loro e alcuni interventi dei soci, altri interventi interessanti e significativi da parte di alcuni presidenti di importanti associazioni del volontariato del sociale. Ma la relazione di Luciana Loprete, presidente uscente e rientrante per acclamazione piena, è stata di alto livello. Non solo culturale, ma, mi sia consentito dirlo, sociale. E politico, per l’ampiezza delle tematiche trattate e per le proposte avanzate nel disegno di una Città e di una Regione autenticamente solidali. Aperte. A tutte le loro componenti sociali. Una Città e una Regione davvero democratiche, là dove Democrazia significhi non solo inclusione.

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Ma lotta davvero ad ogni forma di discriminazione e di emarginazione. Non solo dei disabili, ma di tutti gli uomini e le donne fragili, i poveri, gli anziani soli, le persone sole e abbandonate. I “forestieri” nel senso bello del termine come quello di immigrati. Bello come la parola dalla spinta antropologica, che ha creato il Progresso. E le condizioni per la Pace universale. Quella vera della terra di tutti e per tutti. Migrazione, questa la nobile parola. Nella corposa relazione della bellissima signora, un’altra principessa di questa bella nostra Catanzaro c’è di tutto. Non solo le problematiche dei cittadini ciechi. Oppure, quelle delle diverse disabilità. Ma le più svariate diversita della intera società. Mi verrebbe di dire che, per le proposte ampie in essa contenute, questa relazione potrebbe definirsi un vero programma politico. Oppure, un notevole contributo a quella politica comunale e regionale che voglia davvero cambiare le cose e nutrirsi di idee e proposte davvero nuove. Efficaci. Rinnovatrici. Quanti della politica oggi non sono potuti venire, potranno convenientemente studiarsela per attivarla. E qui mi fermo, non solo per non dilungarmi annoiando. Mi fermo anche perché non saprei dire di meglio e più chiaramente.

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Ci sarebbe da aggiungere solo il mio personale ringraziamento che segue quello ben sentito da monsignor Claudio Maniago Maniago, il nostro Vescovo ormai entrato nel cuore dei catanzaresi tutti, e dal dott Castrese De Rosa, nostro amato Prefetto. Un ringraziamento non solo alla nobile figura di Luciana Lo Prete, ma all’ intera Assicurazione Unione Ciechi per le grandi cose prodotte nel capoluogo. E, soprattutto, per averci insegnato che la la disabilità non è una colpa. Non è una menomazione sociale e morale. Al contrario, è una forza viva , che cambia non solo la struttura sociale, ma la natura dell’attuale concezione del diritto di cittadinanza. Ringraziamento per averci insegnato che vedere non è guardare. Ché questo possono farlo apparentemente soltanto gli occhi vedenti. Clinicamente sani. Vedere è, invece, sentire. La propria coscienza. La grandezza della realtà. La bellezza di ogni persona e della natura. Sentire l’anima del mondo.
 

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