Cimitero dei migranti, Corbelli (Diritti Civili): "A breve il decreto di finanziamento grazie ad Occhiuto"
Franco Corbelli, Diritti civili
"La più grande opera umanitaria legata alla tragedia dell’immigrazione, unica al mondo, che sorge significativamente proprio vicino l’ex Campo di Ferramonti e che, cancellando una disumanità, darà dignità alla morte di tutti quei profughi che perdono la vita nei tragici naufragi e che vengono seppelliti, senza nome, in tanti piccoli sperduti cimiteri calabresi e siciliani”.
24 aprile 2024 19:19
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, alla vigilia della Festa di Liberazione, che sarà come ogni anno, celebrata all’ex Campo Concentramento di Ferramonti di Tarsia, annuncia che “si è in attesa del decreto di finanziamento che firmerà, a breve, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per il completamento del Cimitero internazionale dei Migranti, la più grande opera umanitaria legata alla tragedia dell’immigrazione, unica del genere nel mondo, conosciuta e apprezzata in Italia, dal Vaticano e a livello internazionale, che, ricordo, sorge significativamente proprio a breve distanza dall’ex Campo di Internamento, un luogo scelto non a caso per il suo forte valore simbolico, essendo stato questo sito di prigionia durante la seconda guerra mondiale un posto dove è sempre prevalsa l’umanità e la solidarietà e nessuno degli oltre 3000 internati ha mai subito alcuna violenza”.
“Ringrazio il Governatore Occhiuto, con il quale, per questa problematica, interloquisco da oramai 2 anni, per il suo impegno per la ultimazione della grande opera di civiltà. Il Cimitero dei Migranti, che nasce in un ambiente particolarmente suggestivo, su una vasta area, una collina della pace di 30mila mq, immersa tra gli ulivi secolari (che resteranno intatti), proprio di fronte al Lago di Tarsia e al vecchio camposanto comunale, in parte ebraico, ad un tiro di schioppo da Ferramonti, darà dignità alla morte di tutti quei profughi che perdono la vita nei tragici naufragi e che vengono seppelliti, senza nome, in tanti piccoli sperduti cimiteri, quasi tutti calabresi e siciliani, che di fatto ne cancellano la memoria e ogni riferimento per i loro familiari dei lontani, poveri Paesi del mondo che non sanno dove un giorno andare a cercarli per poter portare un fiore e dire una preghiera. Il Cimitero dei Migranti di Tarsia cancellerà questa disumanità.
Sarà intitolato al piccolo Alan Kurdi, il bambino siriano morto, sulla costa davanti la Turchia, insieme alla giovane mamma Rehana e al fratellino Galip, e diventato purtroppo il simbolo dell’immane tragedia dell’immigrazione. Saranno a Tarsia il giorno dell’inaugurazione la zia paterna(che vive in Canada e con la quale sono in contatto da alcuni anni) e il papà del piccolo Alan, che è rimasto in Siria. Ricordo che per la realizzazione di questa grande opera sono ininterrottamente impegnato da 11 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013. 5 anni fa, pochi giorni prima del Natale 2018, grazie all’ex presidente della Regione, Mario Oliverio e al sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, siamo riusciti a far partire i lavori, che si sono poi, dopo un anno, fermati, per l’esaurimento del primo finanziamento regionale, l’arrivo della pandemia e una serie di altri ostacoli burocratici. Oggi finalmente grazie al Governatore Occhiuto completeremo questi lavori. Ma sono stati innumerevoli gli ostacoli e altri ancora ne restano che ho personalmente, che abbiamo dovuto affrontare e superare, in questi lunghi 11 anni, per vedere realizzata questa grande opera di civiltà, motivo di orgoglio non solo per la nostra regione, la Calabria, ma per l’intero Paese”.