Cimitero di Catanzaro, Don Andrea Perrelli: “Le vene di un cappellano non riluttante”

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Don Andrea Perrelli
  16 giugno 2025 17:49

"La situazione del nostro Camposanto è debordante: abbiamo perso il vocabolario per comprendere la complessità del momento. Ripeto, nei miei appelli rimasti sempre inascoltati, il cimitero non è un problema, ma soluzione del problema. Non esiste: cordialità, progettualità, volontà, speranza per il legittimo riposo dei defunti. Una totale indifferenza che indigna la Chiesa Celeste e la Chiesa terrestre. I miei accorati appelli, nella loro sacralità, si perdono nel vuoto: appelli inascoltati ma inossidabili. In politica non contano le cose che si dicono, ma che si fanno. Il volto dei morti ci interpella. Il pericolo più grande, infatti, non risiede nei problemi e nelle sfide che, si devono affrontare, ma in quel cattivo spirito di adattamento che, fa scivolare nella mediocrità: “bisogna vivere non vivacchiare”, amava ripetere Piergiorgio Frassati, il prossimo 7 ottobre, Santo. Da soli, non si và da nessuna parte: nella politica, tutto deve essere vivo, concreto. La politica deve diventare scuola di speranza e il politico deve essere missionario di speranza. La politica è nel linguaggio della Chiesa, nella saggezza antropologica della Chiesa, sempre esperta in umanità.

Caro San Vitaliano,

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ti sei fermato con il “Pastorale” in mano, blandito a mezz'aria, tra cipressi e strobili e i tuoi occhi dolenti, trafiggono, con uno sguardo di disdegnato disgusto, ma la città comprende che quei tuoi occhi vogliono dire: mi fate compassione, snaturando perfino l'intima essenza della verità nella giustizia, facendo vibrare solo una deludente immagine esteriore.

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Continui a gridare, “Almo Pastor dal Cielo” e il tuo grido diventa l'antica preghiera: “Salva la Tua Città”, ripetendoci: insieme si può vincere una partita importante da soli rimane solo il proprio narcisismo.

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Amato Patrono con i tuoi gridi pressanti, hai puntellato il tuo Camposanto e l'obitorio tutto. Non c'è nessun grido che, Dio non ascolta".

Don Andrea Perrelli

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