Diritti violati, a Lamezia lo sfogo dei "resilienti" contro le distorsioni delle procedure fallimentari

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Salvatore Cittadino
  29 ottobre 2019 13:37

“La resilienza è un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità”.

E’ quanto afferma, Salvatore Cittadino, presidente dell’Associazione “dall’inchiesta Hasta la vista della repubblica di Lamezia Terme all’Italia dei diritti violati”.

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“Non nascondiamo - prosegue - che siamo uomini di lavoro che nel corso della nostra attività economica ci siamo imbattuti in problematiche di natura economica,  dal semplice protesto, alle procedure concorsuali aziendali, all’esecuzione al fallimento. Conosciamo il volto nel debito,  dal sorriso nell’accenderlo fino alle lacrime amare. Ma non tutto la nostra sofferenza è da iscrivere alla cattiva gestione aziendale, ci sono tanti elementi dalla semplice crisi di mercato, ai nuovi criteri di Basilea 2 e Basilea 3, all'innovato metodo coercitivo dello stato, all’usura bancaria strisciante e silente che gradualmente ha sgozzato le imprese portandole alla loro chiusura. Non dimentichiamoci che la chiusura dell’azienda determina la perdita del lavoro dei dipendenti  e dell’imprenditore, che ha differenza del lavoratore dipendente non può fruire di benefit sociali quali disoccupazione ed altro. Come si evince la questione debitoria e le sue procedura aprono scenari enormi, senza tralasciare le ricadute su piano familiare, la difficoltà del cambio generazionale con problematiche gestionale, le inimicizie che provano l’inclinazione relazionali fra padre e figlio, fra fratelli , mogli  e figli, divorzi fino anche alla morte. Eh si cari amici, non possiamo dimenticare , che questa guerra delle esecuzioni e dei fallimenti , lascia ferite e morti, abbiamo perso genitori, chi fratelli, chi mogli, chi figlio chi madre, perché la sofferenza ha scavato profonde ferite nell’anima della persona e non tutti sono riusciti a sopravvivere".

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E ancora: "Abbiamo detto tutto questo per meglio comprendere che dall’operazione Hasta la vista della Procura della Repubblica di Lamezia è emerso una minima parte di quanto si cela nei fascicoli , l’operazione ha dato una piccola luce a dei soprusi, ma tanto c’è ancora da approfondire per scrostare questa grossa crosta che copre nel silenzio le tante ingiustizie che ancora attendono la luce. La questione emersa nel tribunale di Lamezia Terme è una costante di tutti i Tribunali di Italia, come lo si evince nelle tante indagini di corruzione che investe anche la magistratura , e qui la cosa è ancora più  grave, perché in un luogo di giustizia non si può sentire e registrare casi di conclamata ingiustizia o di azioni persecutorie contro gli esecutati ed il fallito Come a Latina, dove il giudice era un delinquente, tante che è stato rimosso dalla magistratura. Nel procedimento legale, il giudice , il custode la curatela, non deve inveire contro i malcapitati a solo vantaggio del procedente e nella maggiore parti dei casi, delle banche".

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"Ci sono casi di patrimoni venduti ad un 15mo del loro valore, oppure importanti patrimoni molto congrui dissolti per pochi spiccioli e lasciato l’imprenditore nella sua pazzia. Quello che abbiamo visto è stata peggio della scena di un film da horror , il tutto sotto l’occhio della Presidenza del Tribunale ed anche della Procura della Repubblica presso il tribunale di Lamezia Terme dove le denunce non sono bastate per fermare questa azione persecutoria. L’operazione Hasta la vista ha fatto emergere la collusione di ambienti criminali e parte di uomini che lavorando per lo stato ha contratto un patto di collaborazione. A dirlo non siamo noi, ma gli atti dell’accusa contenuto nell’ordinanza della Procura  che se pur si sono susseguiti scarcerazioni non significa che sono venuti meno i reati, che saranno meglio discussi in fase dibattimentale dove noi come comitato ci costituiremo parte civile. Ringraziamo Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme Dr. Salvatore Curcio per il coraggio intrapreso nel mettere a segno l’operazione giudiziaria denominata Hasta la vista, che ha toccato personale che lavora all’interno del palazzo di Giustizia, e qui lo diciamo con contezza, ha avuto un grande coraggio.
Ringraziamo anche il lavoro svolto della Guardia di Finanza e del grande lavoratore Vito Margiotta, che hanno saputo entrare con intelligenza nei casi riportati alla luce nell’inchiesta".

"Al Giudice delle esecuzioni chiediamo di operare senza sconti per nessuno, ma si tenga conto dell’uomo, del suo lavoro e della sua dignità, senza che nessuna delle parti prevalga sull’altro per risentimento o altro. Al nuovo Presule della nostra Città chiediamo che ci assista nella preghiera e possa aiutarci a prendere il coraggio di continuare a vivere la vita con bellezza. C’è molto da fare ancora, e lo sportello che vogliamo attivare intende collaborare con il fondo nazionale vittime dell’usura e del racket, con L’Osservatorio “Suicidi per motivazioni economiche”  e con altri organismi di difesa dell’uomo e della dignità lavorativa. Vogliamo fornire assistenza morale e sostanziale - conclude Cittadino - affinché la vergogna non copre la voglia di vivere e di lottare per cogliere in pieno il dichiararsi Resiliente”.

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