di CLAUDIO MARIA CIACCI
La notizia della morte del Papa riformatore ha rapidamente fatto il giro del mondo, raggiungendo anche la comunità cattolica di Catanzaro, che si è unita al cordoglio universale, ma non senza una riflessione critica sul pontificato che ha segnato in maniera profonda – e per alcuni divisiva – la storia recente della Chiesa. Il Pontefice, noto per le sue aperture senza precedenti alla comunità LGBTQ e per le sue posizioni spesso esplicite sulle dinamiche politiche statunitensi, ha lasciato un'eredità complessa.
In nome dell’inclusività e della misericordia, ha più volte messo in discussione la dottrina tradizionale, attirando il plauso delle correnti progressiste ma anche l’inquietudine e la critica di vasti settori conservatori del mondo cattolico. A Catanzaro, come in molte realtà cattoliche del Sud Italia, la fede è ancora legata a una visione tradizionale e sacramentale del matrimonio e della famiglia. Le dichiarazioni del Papa in favore del riconoscimento civile per le coppie omosessuali, così come il recente documento che autorizzava la benedizione – seppur non liturgica – di coppie dello stesso sesso, sono state percepite da molti come un cedimento dottrinale più che come un atto pastorale.
«Ha confuso misericordia e approvazione», potrebbe commentare un fedele durante una veglia in Duomo. «Il rispetto è dovuto a tutti, ma non si può benedire ciò che la Scrittura e la Tradizione non riconoscono». Anche il coinvolgimento – diretto o indiretto – del Papa nelle vicende politiche statunitensi non è passato inosservato. Le sue critiche al capitalismo americano, al populismo trumpiano e il sostegno velato a candidati e movimenti progressisti hanno sollevato più di un interrogativo: può un Papa intervenire così apertamente nella politica interna di una superpotenza?
Dalla prospettiva di molti cattolici, anche in Italia, il Papa ha più volte travalicato i confini del ruolo spirituale, entrando nel terreno ideologico e assumendo toni più da attivista che da guida religiosa. Un atteggiamento che ha alienato l’appoggio di interi episcopati – come quello americano – e creato fratture nella comunione ecclesiale. La comunità cattolica di Catanzaro, come molte altre in Italia, oggi prega per l’anima del Papa defunto. Ma al tempo stesso riflette, con sobrietà e senso critico, sull’impatto che il suo pontificato ha avuto sulla Chiesa universale.
In un’epoca in cui la fede è già messa alla prova da secolarismo, crisi vocazionali e relativismo, le innovazioni dottrinali e le prese di posizione ideologiche rischiano di allontanare ulteriormente il gregge dal pastore. Il futuro pontefice avrà il compito non facile di ricucire queste ferite e riportare l’unità tra tradizione e misericordia, senza sacrificare l’una sull’altare dell’altra.
Jorge Mario Bergoglio riposa in pace.
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