"Ci hanno lasciato un mondo devastato che sta collassando. Vogliamo un sistema rivoluzionato"
29 novembre 2019 13:00di GIORGIA RIZZO
Sono scesi in piazza in 1000 a Catanzaro per l'appuntamento mondiale del quarto sciopero globale per il clima lanciato dal movimento Fridays for future. Gli studenti, provenienti da tutte le scuole della città e della provincia, sono partiti da piazza Matteotti per invadere poi corso Mazzini con cartelli colorati e ironici sul cambiamento climatico al grido di "vogliamo giustizia climatica e la vogliamo ora".
Il corteo si è concluso poi in piazza Prefettura, dove gli studenti si sono radunati, sfidando la pioggia, per fare degli interventi sull'inquinamento industriale, sul problema dello smaltimento di plastiche e microplastiche e sul diritto alla salute negato.
Già lo scorso settembre la città aveva risposto al terzo strike for future con una manifestazione che ha riempito il parco della Biodiversità di giovani sensibili alla causa determinati a chiedere un cambiamento radicale del sistema di produzione mondiale che ha un impatto devastante sull'ambiente.
Un percorso che parte innanzitutto dal territorio, guidato da Fridays for future Catanzaro, che ha avviato già da mesi un'azione di sensibilizzazione attraverso volantinaggi, assemblee pubbliche e cineforum, mentre arrivano i primi risultati, come la dichiarazione di emergenza climatica da parte della regione Calabria.
"Siamo scesi in piazza per difendere il nostro futuro, il nostro domani. La presenza numerosa è un segno che la coscienza collettiva dei giovani si sta muovendo contro governi indifferenti o incapaci di contrastare i problemi che hanno essi stessi creato - dichiara Riccardo Masi di FFF Catanzaro - Ci hanno lasciato un mondo devastato che sta collassando, ci costringono a scegliere tra un non-futuro fatto di disoccupazione e posti di lavoro con aziende che distruggono il territorio (come successo a Crotone e come sta per accadere a Marcellinara con il progetto dell'inceneritore da attivare nel complesso del cementificio). Ci dicono che stanno lavorando per qualche riforma: non abbiamo bisogno di riforme, abbiamo bisogno e vogliamo un sistema rivoluzionato, che rispetti l'ambiente e la nostra salute".
Il cammino è ancora lungo, e i giovani attivisti sono determinati a proseguire, alzando il loro grido di protesta per essere artefici del cambiamento a partire da subito e spingere le istituzioni a una presa di posizione netta. Per il futuro di tutti.
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