Coldiretti, Confartigianato e Symbola consegnano la statuina del presepe 2025 all’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons Checchinato

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images Coldiretti, Confartigianato e Symbola consegnano la statuina del presepe 2025 all’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano mons Checchinato


  04 dicembre 2025 14:38

E’ avvento che annuncia il Santo Natale. Per il sesto anno la statuina del presepe quest’anno, rappresenta i temi dell’integrazione e della sicurezza sul lavoro. Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti, hanno consegnato all’ Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano mons. Giovanni Checchinato, la statuina del presepe che quest’anno rappresenta il lavoro nei settori dell’agricoltura e delle costruzioni, con l’obiettivo di far emergere i temi dell’integrazione e dell’inclusione, anche attraverso la cultura della sicurezza sul lavoro. Obiettivo: aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente del futuro e degli impegni.

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A consegnare la statuina nella sede dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano il consigliere ecclesiastico di Coldiretti Cosenza don Fabio De Santis, il direttore e il vice provinciali  di Coldiretti Cosenza Pietro Sirianni e Mario Ambrogio, il presidente provinciale e la responsabile promozione di Confartigianato Imprese Cosenza, Roberto Matragrano e Maria Loredana Ambrosio.

Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando, è la “buona Novella” che diventa presente e significa rinascita, mettersi in cammino, stare vicini alle persone e al territorio, includere: è la famiglia!! Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti, con il patrocinio della “Fondazione Fratelli tutti” e Avvenire, vogliono portare un loro contributo, volto a diffondere la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile.

Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi insieme al Bambinello troviamo fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali. Per rafforzare l’attualità di questo messaggio si aggiungono ogni anno nuove figure e nuovi mestieri.

Le statuine negli anni

Nel 2020 la statuina rappresentava i valori della solidarietà durante il Covid, nel 2021 l’innovazione digitale, nel 2022 la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente, nel 2023 la formazione e l’apprendistato, nel 2024 la qualità del cibo made in Italy.

Le donazioni proseguiranno con la consegna ai Vescovi delle diocesi calabresi. “Il presepe è un racconto che parla alla coscienza civile oltre che alla fede. La statuina richiama il valore del lavoro buono, sicuro, rispettoso della persona, ed è un modo per ricordare che dietro ogni prodotto della nostra terra c’è l’impegno di uomini e donne che meritano tutela e dignità. Portiamo questo simbolo ai Pastori delle diocesi per rinsaldare una Calabria che costruisce comunità, che include e che non lascia indietro nessuno” – dichiara Francesco Cosentini, direttore regionale di Coldiretti Calabria. “Questa iniziativa ci ricorda il presepe è la casa dei mestieri, delle famiglie e delle speranze di un territorio. Un invito a riflettere sulla sicurezza e sull’integrazione, temi che nelle nostre campagne sono quotidiani e decisivi. È un gesto semplice ma potente: ricordare che lo sviluppo della Calabria passa dal lavoro, dal rispetto delle persone e dal valore delle nostre comunità” – afferma Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria. “La statuina del presepe - conclude Roberto Matragano presidente Confartigianato Cosenza - attesta la capacità degli imprenditori artigiani di costruire comunità attorno al lavoro, promuovendo integrazioni, rispetto e collaborazione. L'opera richiama l'importanza della sicurezza sul lavoro come attenzione concreta verso le persone, perché ogni attività produttiva deve prima di tutto tutelare vita e dignità. Anche quest'anno il manufatto è stato realizzato dal Maestro artigiano leccese Claudio Riso, che ha saputo tradurre questi valori in un simbolo semplice e immediato”.


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