Compagnie telefoniche, l'esposto del Codacons all'Agcom: "Prima i rimborsi per le bollette a 28 giorni, solo dopo i dividendi agli azionisti"

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images Compagnie telefoniche, l'esposto del Codacons all'Agcom: "Prima i rimborsi per le bollette a 28 giorni, solo dopo i dividendi agli azionisti"
Francesco Di Lieto vicepresidente nazionale di Codacons
  01 luglio 2020 15:42

Il Codacons avvisa le multinazionali del telefono, Tim, Vodafone e Wind: "Prima di pagare i dividendi agli azionisti dovete restituire il maltolto per le bollette a 28 giorni"

Il Codacons ha presentato un esposto all’Agcom per chiedere di bloccare la distribuzione di dividendi fino a quando i gestori non rimborseranno prima gli utenti per le fatturazioni a 28 giorni. Poi, risultata illegale. 

"Nessun dividendo potrà essere pagato agli azionisti se prima ogni gestore telefonico non avrà provveduto a indennizzare i propri clienti per l’illegale pratica delle bollette a 28 giorni. Lo afferma il Codacons, che presenta oggi un esposto all’Agcom. Come noto - sottolinea Codacons - le sentenze del Consiglio di Stato e i provvedimenti di Agcom hanno obbligato i gestori telefonici a rimborsare in modo automatico agli oltre 12 milioni di utenti aventi diritto le maggiori somme pagate per le fatturazioni a 28 giorni, circa 100 milioni per gestore, obbligo che le compagnie telefoniche hanno eluso rendendo difficile la procedura e ostacolando la restituzione perfino rifiutando di prevedere sistemi agili e immediati proposti dalla stessa associazione per garantire il diritto al rimborso dei consumatori – spiega Francesco Di Lieto del Codacons"

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"Per tale motivo, in relazione al pagamento dei dividendi agli azionisti (Tim darà 900 milioni di euro e Vodafone e Wind anche più) l’associazione presenta oggi un esposto in cui si chiede alle società e all’Agcom di sospendere l’operazione fino a che non sarà restituito fino all’ultimo centesimo agli utenti, e di accantonare in bilancio le somme relative agli indennizzi spettanti ai consumatori. In caso contrario sarà chiesto un commissario ad ACTA che prelevi le somme dalle casse della società per darli agli utenti e scatterà inevitabile - conclude - la denuncia per appropriazione indebita e inosservanza dell’ordine del giudice".

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