Venerdì scorso si è concluso il percorso formativo promosso dalla Questura di Catanzaro nell’ambito del progetto CUAV (Centro per Uomini Autori di Violenza), realizzato in collaborazione con il Centro Calabrese di Solidarietà ETS, presieduto da Isolina Mantelli. Un’iniziativa di grande valore, resa possibile grazie a un finanziamento regionale, che ha rappresentato un importante passo avanti nella costruzione di strategie condivise di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.
Il corso, partito ufficialmente lo scorso 18 aprile, si è inserito nel solco del Protocollo ZEUS, strumento innovativo che consente di accompagnare l’ammonimento del Questore con percorsi di responsabilizzazione rivolti agli uomini autori di violenza. Un modello che mette al centro la prevenzione, attraverso un lavoro integrato tra forze dell’ordine, servizi territoriali ed enti del terzo settore.
A conclusione delle attività, il Centro Calabrese di Solidarietà Ets desidera esprimere un sentito ringraziamento al Questore Giuseppe Linares per l’energia, la visione e la sensibilità con cui ha condiviso questo percorso formativo, contribuendo a rafforzare l’alleanza tra istituzioni e società civile. Un grazie va anche al dirigente della Polizia Anticrimine, Domenico Minniti, per il tempo e la disponibilità dedicati, nonché per la capacità di costruire un dialogo aperto e operativo tra le diverse professionalità coinvolte.
Durante il percorso, sono stati affrontati temi cruciali: dalla funzione preventiva dell’ammonimento alla gestione del rapporto con la vittima, fino alla centralità dell’educazione al benessere relazionale come leva per il cambiamento. Interventi di alto livello, come quelli di Rosaria Di Blasi, dirigente della Squadra Mobile, dell’ispettore Marco Lamanna e di Cristina Marino, referente del Centro per Uomini Autori di Violenza, hanno contribuito a costruire consapevolezza, competenze e connessioni.
«La violenza sulle donne non è un problema delle donne, ma una responsabilità collettiva. Se vogliamo davvero prevenirla, dobbiamo agire prima e insieme», aveva sottolineato in apertura la presidente Mantelli. E proprio nella capacità di fare rete, di condividere strumenti e linguaggi, risiede la forza di questo progetto, che non si ferma qui ma continuerà con nuovi momenti formativi e di confronto.
Il Centro Calabrese di Solidarietà Ets rinnova il suo impegno a camminare al fianco delle istituzioni, per contribuire a costruire una cultura del rispetto, della cura e della non violenza.
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