Coronavirus. Dura risposta del sindacato Anaao all'annuncio del ministro: "Servono medici esperti, non neolaureati"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Coronavirus. Dura risposta del sindacato Anaao all'annuncio del ministro: "Servono medici esperti, non neolaureati"
Medici in corsia
  17 marzo 2020 15:48

"L'Anaao Assomed non può non dichiararsi stupefatta per le dichiarazioni del ministro dell'Università Gaetano Manfredi in un'intervista in cui ha annunciato che 'a ore i neolaureati potranno essere impiegati subito nei servizi territoriali, nelle sostituzioni della Medicina generale, nelle case di riposo'".

Lo scrive in una nota il maggiore sindacato dei medici ospedalieri italiani Anaao Assomed.

Banner

"Il ministro immagina automatismi occupazionali che non esistono, tanto meno un gioco di vasi comunicanti che vede migliaia di Medici di medicina generale liberati per dirigersi, al ritmo della fanfara dei bersaglieri, verso il pronto soccorso o l'attività ospedaliera in genere, soprattutto in un momento in cui occorrono conoscenze, competenze ed esperienza specialistica", aggiunge il sindacato "peraltro, in una immagine semplicistica dei servizi sanitari territoriali come terreno ideale per stagisti alla prima esperienza". Il segretario nazionale Dell'Anaao Carlo Palermo continua sottolineando: "Spiace rivelare al ministro che con questo decreto, non è stato 'accorciato di otto, nove mesi l'ingresso nel mondo del lavoro dei laureati in Medicina'. È stato, invece, allargato quell'imbuto formativo che già oggi tiene imprigionate le aspettative di 8000 giovani medici, cui di fatto è impedita la possibilità di completare il percorso formativo".

Banner

E ancora:"Il ministro capirà facilmente infatti la differenza tra l'essere, dopo un percorso di sei anni, immediatamente medico ed essere specialista, cioè in possesso dell'unico requisito previsto dalla normativa vigente per accedere al lavoro nel Servizio sanitario nazionale". E conclude: "Insomma, se non convince il Mef ad aumentare in maniera consistente il numero dei contratti di formazione specialistica e delle borse di studio in medicina Generale, la soppressione dell'esame di abilitazione si rivelerà un buco nell'acqua e la sua proposta di incrementare a 13.500 gli accessi al corso di laurea un disastro, formativo ed occupazionale".

Banner

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner