Nessuna complicanza legata al coronavirus legata all'uso dei farmaci utilizzati per l'ipertensione, per lo scompenso o la cardiopatia ischemica (gli ACE-inibitori e i farmaci antagonisti del recettore dell'angiotensina, noti come sartani) nei pazienti non affetti da Covid 19 cosi' come in quelli contagiati.
A dirlo sono i cardiologi della Società italiana di cardiologia che rivolgono un appello a non interrompere le cure a fronte della crescente preoccupazione su questo argomento, amplificata da fake sulle terapie diffuse dai social e audio WhatsApp in circolazione in questi ultimi giorni. La Società Italiana di Cardiologia ha emanato un documento nel quale si afferma che è "assolutamente necessario" proseguire con le terapie croniche per l'ipertensione o per la cardiopatia prescritte dagli specialisti come prima dell'emergenza coronavirus.
"Interrompere queste cure croniche, dunque - spiega Ciro Indolfi, Presidente della Società Italiana di Cardiologia - significherebbe non solo aggravare le proprie condizioni di salute ma anche aumentare il rischio di intasare il servizio sanitario per emergenze che si sarebbero potute evitare". Sono infatti circa 18 milioni gli italiani ipertesi, di cui almeno 60% in trattamento farmacologico e moltissimi pazienti con scompenso cardiaco che traggono beneficio da questi farmaci.
A lanciare questa ipotesi sono stati, qualche giorno fa, alcuni studi pubblicati, secondo i quali gli ACE2 (non gli ACE) agirebbero come recettori funzionali del Coronavirus e quindi potrebbero avere alcuni effetti nei soggetti colpiti dal virus SARS-Cov-2. "Allo stato attuale non esistono studi nell'uomo che dimostrano un effetto benefico o negativo degli ACE-inibitori o dei sartani nei pazienti affetti da Covid-19 - precisa Indolfi - quindi non abbiamo informazioni che possano consigliare o sconsigliare queste terapie nei pazienti con coronavirus. Inoltre, nei pazienti non affetti da Covid 19 questi farmaci, che hanno dimostrato una straordinaria efficacia nel ridurre la morbilità e mortalità, possono essere utilizzati con tranquillità nella popolazione generale".
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