Coronavirus. L’assalto hacker anche nel catanzarese. False informative per nascondere il virus: colpiti i siti dei comuni

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Informatica
  12 marzo 2020 16:51

di PAOLO CRISTOFARO

Il Coronavirus non è solo fisico, ma anche informatico. Sfruttando la paura del Covid-19, la rete sta registrando massicci attacchi hacker che, partendo da false informative sul Coronavirus, stanno mettendo in ginocchio utenze pubbliche e private. Partendo dalla questione di alcuni Comuni del Catanzarese, rimasti senza piattaforma per l'albo pretorio (LEGGI QUI), il problema in realtà si è rivelato molto più esteso

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Alcuni hacker, infatti, stanno effettuando una vera e propria campagna di pishing e malspam, della quale stanno facendo le spese non soltanto i Comuni del territorio rimasti senza piattaforma per caricare i documenti in pubblicazione, ma anche università, banche e utenti privati. La Polizia di Stato, alcuni giorni addietro, con dei post sui social, aveva già avvisato del problema. 

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(Il post su Facebook della Polizia di Stato)

E, sempre sui social, aveva avvisato i clienti di alcune banche, in particolare, del pericolo di possibili minacce ai conti correnti e ai dati degli utenti. Per quanto riguarda la paura per il Coronavirus, in questi giorni delicatissimi per l'Italia intera, alcune e-mail sospette vengono inviate agli utenti del web, contenenti presunte informative dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) o di varie fonti governative che contengono in realtà link in grado di compromettere la sicurezza e diffondere virus informatici. I messaggi sono dunque assolutamente falsi. Si tratta di fake news e messaggi spam che spingono i cittadini - sicuramente spaventati e preoccupati per la pandemia - a cliccarci su per leggere il contenuto, facendoli così cadere in trappola.

(Uno dei messaggi giunti via mail)

E un massiccio attacco hacker, a livello nazionale, ha colpito anche la piattaforma "Asmenet" che serve molti Comuni per l'albo pretorio, indispensabile per la trasparenza e l'informazione al cittadino. Questo attacco, tuttavia, sembra essere collegato alle operazioni condotte, negli ultimi tempi, dagli attivisti di Anonymous, tese a mettere in risalto la precarietà dei sistemi telematici pubblici e non solo. Il primo Ente a renderlo noto, tramite i propri uffici, alcuni giorni fa, era stato il Comune di Squillace, che, a seguito di interrogativi relativi all'albo pretorio oscurato, aveva spiegato che il problema tecnico non dipende dall'Ente, ma dalla piattaforma centrale gestita dalla società "Asmenet". Quest'ultima, sentita telefonicamente, aveva parlato di una risoluzione del problema entro poche ore, ma ad alcuni giorni di distanza ancora nulla. Molti Enti stanno lavorando praticamente a trasparenza informatica zero proprio per l'assenza di questo strumento di informazione e controllo. Alcuni Comuni del territorio cercano vie alternative, come nel caso del Comune di Vallefiorita, che ieri ha postato un messaggio a tal proposito.

(Il post del Comune su Facebook)

Nel messaggio l'Ente ha esposto il problema ai cittadini, annunciando misure alternative per la comunicazione rapida. Al post è stato allegato anche un documento prodotto dalla società "Asmenet" nel quale è stato raccontato l'attacco hacker e nel quale sono stati esposti gli intoppi alla nuova messa in attività della piattaforma

(La comunicazione della "Asmenet" pubblicata dal Comune di Vallefiorita)

In un momento di estrema difficoltà per l'Italia intera, è certamente difficile distogliere l'attenzione dalla pandemia in corso e dalle preoccupazioni per la vita quotidiana, per i rapporti sociali, per la sanità pubblica. Tuttavia, come chiesto anche da molti cittadini e utenti sui social, c'è bisogno che comunque gli Enti continuino ad operare con trasparenza e corretta informazione dato che, allo stato attuale, sono diversi i Comuni a non fornire alcuna informazione telematica ai cittadini sul sito ufficiale tramite l'albo pretorio, rispetto alle attività condotte. Si attende, dunque, da un lato la riattivazione della piattaforma per l'albo pretorio, dall'altro il riscontro da parte di quelle amministrazioni che, ancora, non si sono espresse sul problema e non hanno adottato alcuna misura alternativa valida e aperta a tutti.

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