Coronavirus. L'Usb Vigili del Fuoco: "Se ci ammaliamo noi è finita"

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Usb vigili del fuoco
  22 marzo 2020 14:45

"Nessun tampone, nessuna dotazione specifica per evitare contagi interni, ma una semplice autocertificazione da firmare per proseguire il lavoro, come se nulla fosse: “Ma se ci ammaliamo noi è finita”. Noi Vigili del Fuoco facciamo soccorso sempre". E' quanto scrive in una nota l'Usb. Nel comando provinciale di Cosenza si è registrata la positività di un vigile del fuoco e la contestuale messa in quarantena di sessantasei colleghi.

"Usciamo tutti i giorni per aprire case, recuperare qualche cittadino, e mettere in sicurezza aree e  siamo sempre a contatto con persone, ma non abbiamo dispositivi di protezione personale a sufficienza.  Un particolare che non può farci rimanere tranquilli: “Il problema è anche la vicinanza inevitabile tra colleghi nelle caserme come nei mezzi, e li non abbiamo protezione di sorta a sufficienza”.

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"Una situazione che mette a rischio uno dei servizi fondamentali della nostra società: “Ognuno di noi è a rischio contagio, come tutti i cittadini, ma se ci ammaliamo noi è finita ed è per questo che riteniamo sia grave che non ci siano stati fatti i tamponi, oggi nessuno di noi sa se sta mettendo a rischio il collega, le persone che soccorriamo e le nostre famiglie”. A Cosenza al momento l’unico provvedimento è la dilatazione dei turni con un orario da 24 ore e poi tre giorni consecutivi di riposo, ma i rischi sono comunque alti. Come USB ci siamo mossi in queste ore per denunciare la situazione, sensibilizzando i colleghi e la cittadinanza".  

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"Il  COVID-19 può essere sconfitto ma tutti dobbiamo fare la nostra parte.  Il Governo deve far fare i tamponi e deve monitorare i Vigili del Fuoco che sono sempre in prima linea come i medici e gli infermieri.  La richiesta di firmare di una autocertificazione che attesta lo stato di salute del singolo "pompiere", da parte del Dipartimento, è inaccettabile".  
 

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