Nel Dpcm di ottobre allo studio chiusura anticipata dei ristoranti e numero di persone limitato a tavola. Anche le feste come battesimi e comunioni potrebbero subire un ridimensionamento. Ma l’obiettivo è tenere aperte le scuole e le attività produttive.
09 ottobre 2020 15:49“Zone rosse” e chiusure mirate per evitare il lockdown totale. È questa la linea del governo di fronte alla salita del numero dei contagi. Con un limite già fissato: l’indice Rt superiore a 1,5 per tre settimane di seguito. È il livello di allerta, individuato dagli scienziati, la linea oltre la quale potrebbero essere decise serrate anche per settori ritenuti strategici. Ma con un obiettivo già stabilito: tenere aperte le scuole e le attività produttive.
Ecco perché l’attenzione è puntata sul monitoraggio settimanale del ministero della Salute che arriverà oggi pomeriggio.
Il dato da tenere sotto controllo è quello dei ricoveri ma soprattutto delle persone che sono in terapia intensiva, indicatore primario per verificare la tenuta del sistema sanitario. Fondamentale è non farlo andare in affanno. Soltanto in questo caso si potrebbe pensare infatti di richiudere tutto ma al momento, assicurano gli esperti, siamo lontani da un simile scenario.
E proprio per non far impennare ulteriormente la curva epidemiologica si è concordato che i governatori firmino ordinanze più restrittive rispetto ai decreti nazionali, in modo da isolare i focolai.
Provvedimenti che metteranno in cima alla lista “nera” le aree della movida, i luoghi dove ci sono assembramenti, comprese le feste private senza escludere possibili limitazioni nel numero dei partecipanti. Ma l’attenzione si concentra anche su autobus e metropolitane, che viaggiano spesso a capienza piena nonostante dovrebbero essere occupati all’80 per cento. Con l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso il governo conta di rallentare il numero dei contagi, consapevole però che i risultati positivi non potranno arrivare in tempi brevi.
E per questo i ministri degli Affari Regionali Francesco Boccia e quello della Salute Roberto Speranza stanno valutando con Regioni e Comuni quelle misure che potrebbero essere estese a livello nazionale con l’inserimento nel Dpcm che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, firmerà mercoledì 15 ottobre.
Il Comitato tecnico scientifico ha evidenziato ieri la preoccupazione per gli indici epidemiologici, sottolineando la necessità di tenere sotto osservazione il numero dei posti letto occupati negli ospedali. Il pericolo, su questo gli scienziati sono netti, riguarda l’aggregazione di persone. E infatti viene evidenziata «la grande criticità correlata alle aggregazioni di persone e degli assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico, particolarmente critici negli ambienti al chiuso o all’aperto durante le ore serali o durante i fine settimana, suggerendo l’adozione di misure di controllo anche da parte delle forze dell'ordine, atte a prevenirle".
Anche perché soltanto tra un paio di settimane si avrà il quadro chiaro degli effetti causati dalla riapertura delle scuole. E appare scontato che il numero dei nuovi positivi continuerà ad aumentare giorno dopo giorno. Il modello è quello applicato ieri con l’ordinanza firmata dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti per Latina, con restrizioni per tutte le occasioni pubbliche.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736