di STEFANIA PAPALEO
"Mio figlio non ha avuto il covid, nè altri problemi di salute, stava benissimo fino a martedì scorso, ovvero fino a quando si è sottoposto alla prima dose di vaccino presso l'ospedale "Ciaccio". Ora la verità deve venire fuori".
Tenta di mantenere la calma Francesca, la mamma dello studente sedicenne di Catanzaro attualmente ricoverato, con ossigeno terapia, nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale "Pugliese" di Catanzaro, per una reazione avversa al vaccino.
"Nel reparto sono bravissimi, stanno portando avanti tutti gli accertamenti e questo ci rassicura sul fatto che nostro figlio sia in buone mani", racconta Francesca, ricostruendo poi i fatti successivi a quel maledetto martedì.
Visibilmente scossa dall'accaduto, la donna ricorda che, subito dopo la prima dose di vaccino, i medici del Ciaccio hanno trattenuto il paziente, in quanto minorenne, un pò più del tempo previsto. E sembrava che tutto fosse andato per il verso giusto, tant'è che la mattina successiva il ragazzo ha preso regolarmente posto al suo banco dell'Istituto tecnico industriale, dove frequenta il terzo anno, salvo accusare improvvisamente nel pomeriggio problemi respiratori, accompagnati da febbre altissima. "A quel punto i medici ci hanno consigliato di utilizzare solo la tachipirina, in quanto si trattava di una normale reazione al vaccino. Invece, la febbre è rimasta sempre alta, fino a quando domenica, spaventati dalle condizionati peggiorate di nostro figlio, abbiamo velocemente raggiunto l'ospedale "Pugliese", dove è stato subito sottoposto a ossigeno terapia", racconta Francesca.
E da lì è iniziato il calvario per i genitori dello studente, che sono stati subito affiancati con grande professionalità da tutti i medici del reparto di Rianimazione, diretto da Maria Laura Guzzo, oltre che dal primario di Pediatria, Giuseppe Raiola. "Ma adesso noi vogliamo fare uscire la verità, perchè i fatti vanno raccontati per come si sono verificati", dice Francesca, che con grande dignità sta affrontando la situazione insieme al marito, sottolineando come il figlio non abbia mai avuto problemi di salute, nè sono emerse patologie dopo l'attuale ricovero, per come già riscontrato dai medici, per cui viene esclusa la prima ipotesi, secondo cui il ragazzo potrebbe essere stato positivo al covid asintomatico.
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