
“Come amministrazione comunale chiediamo con forza l’apertura immediata di un tavolo tecnico con la Regione Calabria e con il ministero dell’Agricoltura per tutelare il nostro olio e garantire un prezzo equo che rispecchi il valore reale del lavoro agricolo, per impedire l’importazione da Tunisia, Spagna e Marocco di un prodotto scadente e privo di certificazione per la tutela dei consumatori. Diciamo basta a questa logica di sfruttamento”. È quanto dichiara, in una nota, Antonio Torchia, sindaco di Belcastro.
“Il Comune di Belcastro – spiega il primo cittadino - esprime forte preoccupazione per la grave situazione che sta colpendo il comparto olivicolo locale, a causa delle dinamiche speculative messe in atto da grandi gruppi industriali italiani ed esteri. Da settimane – rimarca - assistiamo a un evidente tentativo di far crollare il prezzo dell’olio extravergine di oliva, costringendo i produttori a svendere un prodotto di altissima qualità, frutto di un lavoro onesto, sostenibile e profondamente radicato nella nostra identità territoriale”.
Ma Torchia spinge la sua disamina al di là del mero “fattore economico”. Dice infatti il sindaco: “L’olivicoltura è la spina dorsale della nostra comunità, un patrimonio culturale e ambientale che custodiamo con orgoglio e fatica. Nel nostro piccolo Comune, appunto, su circa 1.200 abitanti, operano oltre 400 aziende olivicole, il 99% delle quali in regime di agricoltura biologica certificata”.
Quindi, Torchia fa risaltare le difficoltà che affrontano gli operatori del settore: “Oggi, produrre un litro di olio costa all’agricoltore non meno di 9 euro, considerando aratura, potatura, concimazione, raccolta e molitura. A questo si aggiungono almeno 50 giornate all’anno perse in adempimenti burocratici sempre più complessi e pesanti. In un contesto di alternanza produttiva naturale, che già comporta oscillazioni di resa, la speculazione dei grandi gruppi rischia di mettere in ginocchio centinaia di famiglie che vivono di olivicoltura”.
Conclude Torchia: “Belcastro è, e resterà, un territorio di qualità, di fatica e di dignità. Non permetteremo che il nostro oro verde venga svalutato da interessi estranei alla nostra terra e alla nostra storia”.
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