I carabinieri indagano sulla doppia intimidazione subita dall’imprenditore Giuseppe Sammarco, presidente dell’Associazione costruttori edili della provincia di Crotone. Ignoti hanno prima danneggiato un furgone e, a distanza di qualche ora, dato fuoco ad un mezzo di cantiere, beni intestati all’impresa Imcb di proprietà dell’imprenditore di Cirò Marina. L’episodio più inquietante è quello dell’incendio di una pala meccanica che era parcheggiata in un piazzale sul lungomare di Cirò Marina, accanto ad un ristorante che a quell’ora di sera era molto frequentato, dove l’azienda sta ultimando, per conto del Comune, i lavori dei belvedere previsti sul lungo mare sud della cittadina. È stato il proprietario del locale ad attivarsi per primo per domare l’incendio. Sul posto sono accorsi i carabinieri e i vigili del fuoco che hanno rinvenuto una tanica con resti del liquido infiammabile utilizzato per appiccare il rogo, segno inequivoco del gesto doloso. Sul luogo dell’attentato è poi giunto anche Sammarco che da poco aveva lasciato la caserma dei carabinieri dove si era recato per denunciare quanto avvenuto nella mattinata dello stesso giorno quando un furgone della sua azienda, impegnata in lavori dell’Anas lungo la statale 106 a Soverato, aveva subito il danneggiamento dei vetri. In passato il costruttore aveva subito altri danneggiamenti e intimidazioni, il più recente nel 2023 quando un altro mezzo di cantiere della sua impresa venne dato alle fiamme a Mileto.
A Sammarco hanno espresso solidarietà il presidente di Ance Calabria, Roberto Rugna, e il vice presidente nazionale dei costruttori edili Giovan Battista Perciaccante, a detta dei quali “atti di questa natura non devono mai distogliere l’attenzione dai progetti e dalle iniziative che stanno contribuendo alla crescita della nostra regione”. Anche il presidente e il consiglio direttivo di Unindustria Calabria, a nome dell’intero mondo confindustriale calabrese, hanno espresso solidarietà a Sammarco per il duplice atto intimidatorio subito. “Vogliamo testimoniare profonda vicinanza e sostegno al collega Sammarco – scrive Aldo Ferrara, presidente degli industriali calabresi –. Gesti vili come le intimidazioni subite, che purtroppo segnano l’ennesimo caso in Calabria ai danni di un imprenditore, non fanno altro che rafforzare la determinazione a proseguire sulla strada della legalità. Come sempre, in questi casi è forte l’esigenza di richiamare l’attenzione pubblica sulla necessaria tutela agli imprenditori che operano in contesti sì complicati senza piegarsi al volere criminale. Siamo certi che le forze dell’ordine e la procura faranno piena luce sugli esecrabili episodi e ne assicureranno alla giustizia gli autori”. Per Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria, è “inaccettabile che un imprenditore debba essere costretto ad affrontare simili atti di violenza e intimidazione”. Solidarietà, inoltre, è stata espressa degli esponenti del Partito democratico di Cirò Marina.
Anche la CISL Magna Grecia e la Filca CISL Magna Grecia esprimono piena solidarietà e vicinanza al presidente di Ance Crotone, Giuseppe Sammarco, per i gravi atti intimidatori subiti nei giorni scorsi," che rappresentano un ulteriore attacco alla dignità e al coraggio degli imprenditori che operano per creare sviluppo e lavoro in un contesto già complesso. Cisl e Filca auspicano che le forze dell’ordine e la magistratura facciano piena luce su questi episodi, individuando i responsabili e assicurandoli rapidamente alla giustizia. È fondamentale che la risposta dello Stato sia chiara e incisiva, per garantire sicurezza a chi investe e lavora nel nostro territorio. Allo stesso tempo richiamano con forza la necessità di intensificare gli sforzi per contrastare in modo strutturale questi fenomeni, promuovendo un cambiamento culturale che affermi la legalità come valore imprescindibile. La battaglia contro la criminalità organizzata non è solo una questione di sicurezza, ma un impegno collettivo per la costruzione di un tessuto economico libero da condizionamenti, capace di competere anche sul piano dei diritti e della tutela del lavoro".
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