Crotone, il Garante dei detenuti Ferraro scrive al Ministero: "Urge intervento normativo per garantire l’uniformità operativa"

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Il Garante comunale scrive all’Ufficio legislativo del Ministero per la Giustizia, al garante nazionale ella Conferenza dei garanti territoriali.

  21 ottobre 2024 16:42

Come noto, sin dalla sua istituzione l’Ufficio del Garante dei detenuti  si è strutturato da diversi anni nelle varie diramazioni regionali  e locali, tuttavia,  permane a tutt’oggi  una  difformità delle previsioni  normative  e regolamentari, specialmente in merito alle norme di rango secondario,  che legittimano e  garantiscono la copertura normativa dei Garanti dei detenuti territoriali: comunali e provinciali.

Ad oggi, non si  è  ancora  realizzata quella  uniformità di strumenti in grado di far lavorare, compiutamente,  i Garanti territoriali nelle  attività di promozione di protocolli d’intesa con le Istituzioni ed in generale delle interazioni periodiche con le altre Autorità. Tali ambiti   sono ancora aspetti da attuare compiutamente;  per non dire poi  delle attività di assunzione di informazioni,  di confronto con le Autorità competenti e di intervento.

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Per tali premesse, nei giorni  scorsi,  il garante comunale dei detenuti di Crotone - avv. Federico Ferraro - ha inviato una comunicazione formale all’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, al Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, al Portavoce della Conferenza  Nazionale dei Garanti territoriali prof. Samuele Ciambriello ed al Garante Regionale dei detenuti della Calabria avv. Luca Muglia, in modo che sia da sprone per urgenti interventi nomativi  adeguati a livello nazionale.

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Spesso i Garanti territoriali non possono operare autonomamente, come un’Autorità di garanzia dovrebbe poter fare, poiché  occorre sovente  una specifica delega  in ambito  nazionale, essendo, le basi giuridiche legittimanti i garanti territoriali, fonti di rango  regolamentare e quindi sub legge ordinaria.

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Ad oggi, non è prevista   a livello nazionale  una misura legislativa capace di rendere effettivo l’operato dei Garanti territoriali ed uniformare in modo cogente tutti gli Enti e le PPAA  ad una adeguata previsione di  confronto ufficiale, di trattamento istituzionale e di risorse da poter gestire  progettualità legate all’ambito penitenziario ed al reinserimento socio-lavorativo.  

Appare,  quindi, ictu oculi  l’urgenza di intervenire senza indugio, sulle criticità legate al sistema penitenziario, ma, per poter  consentire alle Autorità di garanzia di intervenire in modalità sempre più  concrete ed incisive, per assicurare tutela effettiva  e completa delle persone private della libertà personale, urge al più presto un intervento normativo, di carattere nazionale,  che riesca ad uniformare la disciplina, le funzioni e le potestà di intervento  nell’interlocuzione con il Dipartimento dell’Amministrazione  Penitenziaria  e con le Istituzioni nazionali e le loro diramazioni territoriali.

A tal proposito, è fortemente  auspicabile, al più presto,  l’adozione di nuove misure e previsioni legislative  che regolino il funzionamento più completo, uniforme e compiuto della figura dei Garanti dei detenuti, soprattutto nei livelli territoriali, in  uno dei  prossimi  provvedimenti  legislativi “omnibus” che verrà emanato.

Si rende necessario, infine, realizzare un potenziamento nel rapporto  tra la Conferenza  Nazionale dei Garanti territoriali e  le Istituzioni nazionali  dello Stato e locali,  che abbia come  oggetto la stipula di  protocolli  e/o convenzioni  volti  a delegare  con  adeguata copertura normativa, le funzioni e le attività in essere secundum  legem.

Il Garante comunale, come noto, è un’Autorità istituzionale  di garanzia e vigilanza per il rispetto dei diritti  e la dignità in carcere ed  opera in piena indipendenza.

                                                                                

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