Cultura finanziaria e diritti: a Catanzaro il convegno "Le persone contano"

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Da sinistra: Nunzio Belcaro, Antonella Prestia, Celeste Logiacco, Benedetta Garofalo, Antonella Bertuzzi, Stefania Figliuzzi, Marisa Mascaro
  10 marzo 2025 21:24

di IACOPO PARISI

L’evento "Le persone contano" ha rappresentato un'importante occasione di formazione e dibattito sulla cultura finanziaria e l'inclusione sociale, promosso dalla CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia in collaborazione con FISAC CGIL, Banca d’Italia, Caritas Italiana e l’associazione Attivamente Coinvolte APS – Centro Antiviolenza. L’iniziativa ha messo in rete sindacati, istituzioni bancarie, enti locali e associazioni per affrontare temi cruciali come la gestione finanziaria, la discriminazione delle donne in ambito economico e sociale e l’inclusione degli immigrati.

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Dopo i saluti iniziali di Enzo Scalese, segretario generale della CGIL Area Vasta, l’incontro, moderato dalla dott.ssa Benedetta Garofalo, è stato aperto da Antonella Bertuzzi, segretaria CGIL Area Vasta, che ha spiegato le motivazioni alla base dell’iniziativa: "Abbiamo avviato sportelli di educazione finanziaria perché riteniamo che la gestione del denaro e il suo utilizzo facciano parte della quotidianità. Inizialmente il progetto si chiamava 'Le donne contano', ma abbiamo deciso di ampliarlo per rivolgerci anche ad altre categorie vulnerabili come immigrati e anziani. La conoscenza finanziaria non è solo una questione di strumenti tecnici, ma anche di consapevolezza e sicurezza, ed è nostro compito fornire supporto a chi ne ha più bisogno. Inoltre, con questi incontri creiamo spazi di confronto e di condivisione, fondamentali per costruire una cultura finanziaria più diffusa e accessibile". L’obiettivo è fornire conoscenze di base su prodotti finanziari e sull’uso della tecnologia nei sistemi bancari, attraverso incontri in aule fisiche e virtuali nei quartieri di Catanzaro e, in prospettiva, anche nelle province di Crotone e Vibo Valentia.

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Nunzio Belcaro, assessore alle Politiche Sociali di Catanzaro, ha sottolineato la necessità di proteggere le fasce più deboli: "Abbiamo attivato, con la Prefettura, una linea di finanziamento dedicata alla prevenzione delle truffe agli anziani. Oggi siamo vittime di algoritmi che ci dividono, e luoghi come i centri sociali possono diventare avamposti di resistenza e aggregazione. In particolare, la riapertura dei centri sociali, come quello del quartiere Corvo, può offrire nuove opportunità per attività meritorie, tra cui iniziative di educazione finanziaria e sociale".

Marisa Mascaro, responsabile Educazione Finanziaria della Banca d'Italia – sede di Catanzaro, ha evidenziato la scarsa alfabetizzazione finanziaria in Italia, tra le più basse a livello internazionale: "Le donne sono particolarmente penalizzate, e questo incide sulla loro consapevolezza e sulla possibilità di emanciparsi dalla violenza economica. Nelle famiglie si parla poco di questi temi e spesso le ragazze scelgono percorsi di studio lontani dall’ambito finanziario. La scarsa alfabetizzazione dipende anche da fattori strutturali come l’età e il livello di istruzione: i dati dimostrano che gli italiani si collocano agli ultimi posti rispetto ad altri Paesi, e le donne in particolare devono colmare un divario importante. Un aspetto positivo è che siamo più consapevoli delle nostre lacune rispetto ad altri Paesi, e questo è un primo passo per intervenire con azioni concrete. Dobbiamo lavorare affinché l’educazione finanziaria diventi uno strumento di autodeterminazione per tutti, non solo per chi opera in ambito economico".

Antonella Prestia, membro dell’équipe della Caritas Diocesana di Catanzaro-Squillace, ha illustrato i progetti di microcredito attivi: "L’accesso al credito è un diritto umano fondamentale. Caritas supporta le persone prima della richiesta di un prestito e le accompagna nella fase di restituzione, favorendo un processo di consapevolezza e maturità economica. La restituzione del prestito permette la ricostituzione di un fondo rotativo, che a sua volta aiuta altre persone o, in alcuni casi, può essere nuovamente utilizzato dagli stessi beneficiari per rafforzare la propria stabilità finanziaria. Il nostro obiettivo è offrire dignità e opportunità di crescita. Spesso le persone che si rivolgono a noi non avrebbero alcuna possibilità di ottenere un finanziamento senza una garanzia, e il nostro ruolo è quello di colmare questa lacuna offrendo anche percorsi di accompagnamento e formazione. Inoltre, lavoriamo per rendere più flessibili gli strumenti esistenti, affinché possano rispondere realmente alle esigenze di chi ne ha bisogno. È importante sottolineare che Caritas non è solo aiuto alimentare o assistenziale: il nostro impegno è quello di offrire strumenti concreti per una reale inclusione sociale ed economica".

Stefania Figliuzzi, presidente dell'associazione Attivamente Coinvolte APS, ha posto l’attenzione sulla violenza economica, spesso trascurata: "Non esiste ancora una legge che la condanni esplicitamente, ma la Cassazione ha recentemente riconosciuto la sua esistenza, sancendola per la prima volta come una forma di abuso. Questo è un punto di partenza fondamentale. Un terzo delle donne non ha un proprio budget economico, e questo le rende vulnerabili. Da un punto di vista giuridico, è essenziale che si inizi a riconoscere la violenza economica non solo come una conseguenza della dipendenza finanziaria, ma come una vera e propria forma di coercizione. Non basta aumentare le pene per i femminicidi: chi ha l’indole del maltrattamento non si fermerà per una pena più severa. Servono progetti di educazione sociale e processi culturali profondi. In questo senso, il disegno di legge sulla violenza sessuale con consenso è un passaggio significativo, perché introduce un principio fondamentale che potrebbe contribuire a un cambiamento culturale più ampio".

A chiudere l'incontro, Celeste Logiacco, segretaria CGIL Calabria, ha ribadito l’importanza del lavoro collettivo: "Viviamo in una società sempre più individualista, dove l’isolamento colpisce anche chi arriva in Calabria come immigrato. Trattare temi come educazione finanziaria e inclusione sociale significa dare valore alle persone e permettere loro di essere veramente libere. La nostra missione è rimettere le persone al centro".

L’incontro ha rappresentato un momento di crescita e di confronto costruttivo, grazie alla sinergia tra CGIL, Banca d’Italia, istituzioni locali e centri antiviolenza, con l’auspicio che le iniziative presentate possano diventare strumenti concreti di cambiamento sociale.

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