di FRANCESCO IULIANO
Per qualcuno l’Autonomia differenziata può essere una proposta contro un territorio rispetto ad altri. Per altri, invece, una proposta che vuole essere una scommessa specie per una regione come la Calabria che si ritiene abbia maggiori possibilità rispetto ad altre.
Si è discusso di questo ma anche di opportunità e/o di circostanze sfavorevoli in occasione dell’incontro dibattito dal titolo “Dal regionalismo all'autonomia differenziata: ieri, oggi, domani” organizzato dalla sezione di Catanzaro dell’Ande (l’Associazione Nazionale Donne Elettrici) ed allestito nella sala congressi della Camera di Commercio di Catanzaro - Crotone - Vibo, in via Mentii Ippolito.
All’incontro, moderato dalla giornalista Donatella Soluri hanno partecipato la presidente nazionale Ande, Marisa Fagà, la presidente della sezione di Catanzaro, Roberta Porcelli, il presidente della Camera di Commercio, Pietro Falbo ed il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. Le relazioni sono state affidate al professore associato di Diritto Costituzionale, Andrea Lollo, all’europarlamentare Denis Nesci ed al consigliere regionale Ernesto Alecci.Alla presidente nazionale Ande, Marisa Fagà, le conclusioni dell’incontro.
In apertura i saluti del presidente Pietro Falbo che, nel ringraziare i vertici dell’Ande per aver organizzato l’incontro in una sede istituzionale “che deve essere considerata la casa di tutti”, ha sottolineato come, “per l’Autonomia differenziata, si stia partendo con un approccio eccessivamente partigiano”.
La presidente Roberta Porcelli ha spiegato come è nata l’idea di proporre alla città un incontro dibattito su un argomento come quello dell’Autonomia differenziata, “che sta suscitando notevoli divergenze di opinioni tra la popolazione e tra i rappresentanti della politica nazionale”.
Il docente Andrea Lollo si è augurato che il Ddl Calderoli, “ancora sotto forma di proposta, possa essere oggetto di discussione in sede parlamentare. Una proposta che muove dall’idea di attuare riforme costituzionali che aspettano da 20 anni ma che presenta, a mio vedere, parecchi profili critici”.
Critiche anche da parte del consigliere regionale Ernesto Alecci che ha mosso critiche verso chi ha proposto il Disegno di legge.”Una paternità targata Lega nord e da un ministro che sino a qualche anno fa gridava contro il Paese e contro il tricolore. Un’Autonomia differenziata che credo, se attuata, non potrà che accrescere il divario tra il nord ed il sud”. Un meridione che negli anni ha dato tanto alla crescita delle regioni del nord Italia in termini di lavoro e di sacrifici”.
In conclusione il contributo di Marisa Fagà che, nel ricordare la natura politica dell’Associazione, ha ribadito come questo tema sia il focus del lavoro dell’Associazione. “Siamo preoccupati perché non vogliamo che le disuguaglianze aumentino. Se ci saranno contraltari potremmo anche dire si all’Autonomia differenzia, altrimenti non saremo affatto favorevoli. Siamo in attesa di vedere come si procederà e quali risorse si metteranno in campo per equilibrare le disuguaglianze per rimettere insieme la nostra Italia. Ci auguriamo che sia un’occasione di unione e non di divisione”.
Tra i contributi arrivati in occasione del dibattito aperto al termine degli interventi, particolarmente interessante quello del professore universitario e consigliere comunale Valerio Donato.
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