
Il futuro dei giovani in Calabria passa da una scelta che oggi ha un nome preciso: restanza. Restare, investire, costruire qui il proprio progetto di vita e d’impresa, nonostante le difficoltà. È attorno a questo tema che, nei giorni scorsi, si è sviluppato il confronto al centro dell’iniziativa “Restanza: il futuro che scegliamo”, promossa dal Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Calabria e ospitata mercoledì 17 dicembre al Complesso Monumentale San Giovanni di Catanzaro. In quella occasione è stato presentato il Rapporto Confartigianato Giovani Impresa Calabria 2025, una fotografia dettagliata e senza sconti dello stato di salute dell’economia giovanile regionale.
I numeri raccontano una realtà complessa. La Calabria si colloca al 18° posto su 20 regioni nel Confartigianato Youth-Friendly Index 2025, l’indice che misura quanto un territorio sia realmente favorevole a lavoro e impresa per i giovani. Un piazzamento che riflette criticità strutturali note: debolezza del mercato del lavoro, carenze infrastrutturali, difficoltà di accesso al credito e una persistente fuga di capitale umano.
Eppure, accanto alle ombre, il rapporto mette in luce anche segnali di vitalità. In Calabria operano 18.037 imprese guidate da under 35, pari al 9,8% del totale regionale, una quota superiore alla media nazionale. Ancora più significativo il dato relativo all’artigianato: 3.412 imprese artigiane giovanili, che rappresentano il 10,7% del comparto, confermando come proprio l’artigianato continui a essere uno degli spazi principali di iniziativa per chi decide di mettersi in gioco.
Il contesto, però, resta difficile. Il tasso di occupazione giovanile si ferma al 33,3%, contro una media nazionale del 44,9%, mentre oltre il 57% dei giovani calabresi tra i 15 e i 34 anni risulta inattivo. Un dato che convive con un altro apparente paradosso: la difficoltà delle imprese a reperire personale qualificato, con oltre 3.000 profili professionali difficili da trovare, soprattutto nei settori tecnici e artigiani.
È proprio questa contraddizione a pesare sull’Indice Youth-Friendly. La Calabria scivola in fondo alla classifica per occupazione e dinamiche giovanili, ma risale fino al 6° posto nazionale quando si guarda alla struttura del sistema produttivo, grazie alla diffusione di imprese under 35 e alla capacità di iniziativa imprenditoriale. Più marcate, invece, le difficoltà sul fronte del capitale umano, dove la regione resta penalizzata dalla bassa attrattività per i laureati e dalle carenze nelle competenze digitali.
A pesare è anche la dinamica demografica. Negli ultimi dieci anni il Mezzogiorno ha perso una quota rilevante di giovani qualificati, e la Calabria è tra le regioni più colpite. Una perdita che impoverisce il tessuto economico e rende ancora più urgente investire su chi sceglie di restare.
Non mancano, tuttavia, segnali incoraggianti. Le imprese digitali crescono anche in Calabria (in Italia sono 156.859, con un aumento del 19,1% tra il 2019 e il 2024), con una presenza significativa dell’artigianato.
Nelle aree interne, che rappresentano l’81% dei comuni calabresi e ospitano oltre la metà della popolazione, l’impresa artigiana continua a svolgere un ruolo di presidio economico e sociale, spesso unico argine allo spopolamento.
Resta centrale il tema del ricambio generazionale. Circa il 30% delle imprese artigiane presenta criticità legate all’età degli imprenditori, con un rapporto tra lavoratori over 55 e under 35 superiore a 1,5 a 1. Un dato che rende evidente quanto sia urgente accompagnare il passaggio di competenze e sostenere l’ingresso dei giovani nel sistema produttivo.
«Questi numeri – sottolinea Confartigianato Imprese Calabria – dimostrano che i giovani calabresi non mancano di idee, coraggio e spirito imprenditoriale. Quello che spesso manca è un contesto che li metta davvero nelle condizioni di crescere: accesso al credito, formazione mirata, meno burocrazia e servizi adeguati. Rendere possibile la restanza significa trasformare una scelta difficile in una scelta di valore».
Il Rapporto Confartigianato Giovani Impresa Calabria 2025 restituisce così l’immagine di una regione in equilibrio precario tra fragilità e potenziale. L’Indice Youth-Friendly indica con chiarezza le priorità: lavoro, competenze, credito, servizi e politiche di lungo periodo. Solo su questi pilastri la restanza potrà diventare un vero progetto di sviluppo e non l’ennesima scommessa individuale affidata alla buona volontà dei singoli.
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