di SALVATORE PASSAFARO*
Leggendo il vostro giornale on line, mi sono casualmente e direi ‘purtroppo’ imbattuto in un articolo firmato da Paolo Marraffa che fa alcune considerazioni sul DDL Zan.
In premessa ritengo che definire “disperati” delle persone che sono scese in piazza per difendere e richiamare l’attenzione su alcuni diritti, senza peraltro offendere nessuno, lo trovo stucchevole e poco rispettoso e già di per sé non degno di alcuna replica.
Quello che però sta emergendo, a seguito del voto che ha bloccato il disegno di legge contro l’omotransfobia, sono tutta una serie di commenti che confondono l’importanza politica di quella legge e il conseguente messaggio che avrebbe comportato (nel caso fosse stata approvata), con piccoli cavilli e sofismi non all’altezza di un confronto politico su un tema importante come quello della necessità di rafforzare gli strumenti contro tutti gli atti e le forme di discriminazione.
Lo spettacolo a cui si è assistito in Senato e soprattutto lo ‘squallido’ applauso successivo all’esito del voto sono un’offesa a tutte quelle persone che speravano di vedersi riconosciuti dei diritti sacrosanti.
La verità è che, come accade spesso, una parte politica ha giocato con i diritti delle persone solo ed esclusivamente per rafforzare la propria posizione nel ‘palazzo’, in questo caso, probabilmente in vista del prossimo voto per il Presidente della Repubblica. Quindi per motivi che nulla hanno a che fare con il merito del DDL (altro che tentativi di mediazione!).
Il Partito Democratico, in ogni caso, non fa mediazioni (anche se già c’era stata sul testo finale) sulla pelle dei cittadini e quando si parla di diritti, un grande Paese come l’Italia deve dimostrare di essere all’altezza della modernità. Ha fatto bene il nostro Segretario Nazionale a non farsi trascinare in una trappola fatta di bassa politica, perché potremmo anche aver perso per meri giochetti di potere, ma le piazze di tutta Italia, compresa quella di ieri di Catanzaro, stanno dimostrando che abbiamo fatto la cosa giusta. Per questo condivido, quanto proposto da Enrico Letta sulla disponibilità ad una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per rilanciare la questione. Inoltre, per concludere, deve essere chiaro che il tentativo di introdurre forme di tutela per difendersi contro la violenza, l’odio e la discriminazione è stato bloccato da chi ha votato contro al Senato e da chi, con riflessioni da scuola elementare, sostiene indirettamente quelle forze politiche di destra che cercano di trarre benefici elettorali alimentando posizioni retrograde e antistoriche.
Quello che invece è emerso ieri in Piazza Prefettura, è che #Catanzaronondiscrimina e che sui temi importanti cerca di dire la sua rimanendo in linea con il resto della nazione e resistendo contro chi vorrebbe vederla chiusa in sé stessa in una sorta di nuovo medioevo politico.
*Coordinatore Cittadino PD Catanzaro
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736