di MASSIMO PINNA
Il decreto Aprile che, come noto, diventerà ormai il decreto Maggio, dovrebbe essere approvato entro questo fine settimana.
Due i motivi sostanziali dell’impasse. Uno, conoscere esattamente i saldi delle risorse già rese disponibili dalla Commissione Europea, tra le quali, per esempio, ci saranno 11-12 miliardi di fondi europei non spesi dall’Italia e che saranno ‘restituiti’ al nostro Paese per l’emergenza economica. L’altro motivo, divergenze tra settori della maggioranza su questioni specifiche come la platea dei possibili beneficiari tra i migranti della regolarizzazione. Ma andiamo ai numeri e alle ipotesi che dovrebbero già essere assodate. Accanto alle misure per il sociale e il lavoro, con una dotazione di 25 miliardi di euro tra conferma bonus autonomi, Cassa integrazione, congedi Covid e il nuovo reddito di emergenza (Rem), altri 30 miliardi per una misura come ripete spesso il premier, Giuseppe Conte, da mesi, “poderosa”, di circa 55 miliardi di euro, saranno per le imprese.
Tra le ipotesi in campo, chieste a gran voce delle aziende italiane in forte difficoltà, il possibile, dato per certo da alcuni analisti di Palazzo, e confermato dallo stesso ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri, in audizione presso la Commissione Finanze della Camera, l’attesa misura affitti-bollette da 2,3 miliardi (1,7 affitti e 600 bollette): "L'idea è quella di varare un ristoro integrale del costo sopportato per tre mesi per l'affitto di tutte le imprese, di qualsiasi natura e dimensioni, che abbiano subito un calo del fatturato".
Il rimborso dovrebbe prendere la forma di un credito d'imposta al 100%. Ci dovrebbe essere anche la conferma dello sconto sulle bollette: il ministro ha parlato di "eliminazione degli oneri fissi", in pratica si tratterebbe nella equiparazione delle utenze commerciali sopra i 3Kw a quelle domestiche per aprile, maggio e giugno.
Il lavorio dei tecnici del governo si sta concentrando anche sul settore in sofferenza composto da bar, ristoranti e alberghi. Gualtieri ha annunciato che la Tosap, la tassa sull'occupazione del suolo pubblico, non si pagherà sui maggiori spazi dovuti al nuovo distanziamento sociale dei tavoli. Inoltre per queste categorie di esercizi ci sarà un credito d'imposta per sostenere la più adatta organizzazione dei locali e del lavoro.
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