“È assolutamente il caso che la commissione consiliare “Vigilanza e Controllo”, presieduta dal collega Stefano Veraldi, di cui peraltro conosciamo la sensibilità verso i temi dell’ambiente, si faccia carico della vicenda emersa dall’informativa della Guardia di Finanza, secondo la quale nel 2019 Catanzaro è andata vicinissima a un terribile disastro con lo scarico in mare di una gran quantità di fanghi non smaltiti dal depuratore di Verghello”.
Lo scrive in una nota il capogruppo PD in consiglio comunale Fabio Celia aggiungendo che “a prescindere dal lavoro degli inquirenti che seguirà il suo normale corso, la gravità dello scenario venuto fuori dal lavoro delle Fiamme Gialle è tale da imporre all’Amministrazione comunale di far luce per ciò che le compete su come sia stato possibile arrivare a un passo dall’irreparabile. Nessun pregiudizio e nessuna conclusione affrettata – continua Celia – ma non è possibile che si faccia finta di nulla. La VI commissione dunque si attivi perché la vicenda merita il controllo se non addirittura un’inchiesta ai sensi del vigente regolamento del Consiglio comunale che accerti responsabilità politiche e amministrative.
Resta comunque incontrovertibile un dato e cioè la pressoché totale indifferenza delle passate amministrazioni verso il problema della depurazione. Un problema lasciato a incancrenirsi fino al commissariamento da parte del governo centrale, nonostante l’ingente mole di risorse di cui il Comune disponeva e che non sono state spese, lasciando la marina in balìa dei miasmi maleodoranti e del rischio di disastro ambientale.
Un dato politico, questo, che occorre sottolineare ancora una volta di fronte all’opinione pubblica per marcare la distanza e la differenza tra il lassismo del passato e il lavoro prodotto in meno di due anni dall’attuale giunta Fiorita che, nonostante il commissariamento, ha scelto di investire circa 4 milioni di euro tra impianto di depurazione e rete fognaria. Una scelta – conclude il capogruppo PD – segnata da quel senso di responsabilità che altri hanno dimostrato di non possedere”.
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