Devianze giovanili, a Terranova un “laboratorio di idee” per nuovi valori educativi e inclusivi

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images Devianze giovanili, a Terranova un “laboratorio di idee” per nuovi valori educativi e inclusivi

  16 aprile 2025 13:00

 Famiglia, Università, sport e nuovi approcci giuridici: a Terranova da Sibari confronto sulle devianze giovanili per l’istituzione di un “laboratorio di idee” permanente per rafforzare il senso di comunità e rilanciare con forza l’impegno collettivo nella diffusione di valori educativi, inclusivi e sociali.

È il senso principale del convegno “Devianze Giovanili: Prevenzione e Rimedi” tenutosi a Terranova da Sibari e organizzato dal gruppo “Giovani a confronto”, che ha visto la partecipazione di esperti e autorità locali, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità e offrire una visione chiara sulle problematiche e sui possibili rimedi. Protagonisti tutti giovani ragazzi che hanno affrontato la tematica da prospettive diverse.

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Il convegno ricco di spunti di natura giuridica, sociale e culturale – moderato da Francesco De Rosa, tra gli animatori di “Giovani a confronto” – è stato aperto dai saluti istituzionali del Sindaco di Terranova, Francesco Rumanò.

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Per il Senato Accademico dell’Università della Calabria è intervenuto Simone D’Adamo che ha sottolineato l’importanza di predisporre strategie istituzionali capaci di fornire risposte efficaci e inclusive, evidenziando “il ruolo fondamentale dell’Università come spazio di ascolto e crescita per le nuove generazioni”. Ruolo centrale, dunque, per il mondo dell’istruzione integrato all’istituzione famiglia richiamato anche da Dino Garrafa, educatore ed esperto in materia.

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Un contributo importante sulle trasformazioni della socialità tra gli adolescenti è arrivato da Giovanni Algieri che ha evidenziato come l’uso eccessivo dei social network possa influire negativamente sulle relazioni reali e sulla sicurezza emotiva, analizzando le insidie dell’isolamento relazionale e le nuove insicurezze psicologiche; mentre da Giuseppe Pugliese è giunta una riflessione critica sulla funzione rieducativa della pena, attraverso un’analisi giuridica centrata sui principi sanciti dall’articolo 27 della Costituzione – particolarmente sotto il profilo del senso di umanità e rieducazione del condannato – rimarcando le problematiche legate alle visioni punitive della giustizia e proponendo l’educazione culturale come autentico strumento di rieducazione.

Non per ultimo la funzione aggregativa e rigenerativa dello sport evocata da Luciano Donato che ne ha sottolineato l’alto valore finalizzato a creare appartenenza, rispetto e disciplina.

“Si tratta di fondamentali momenti di confronto tra generazioni atto a costruire una comunità più consapevole e coesa” ha dichiarato, ancora tra i saluti istituzionali in platea, il capogruppo di minoranza, Massimiliano Smiriglia, a testimonianza del profilo condiviso e necessariamente privo di steccati dell’iniziativa.

 

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