Dipendente trasferita d'ufficio e poi pedinata per conto dell'Asp di Catanzaro, rigettato il ricorso dell'azienda

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Dipendente trasferita d'ufficio e poi pedinata per conto dell'Asp di Catanzaro, rigettato il ricorso dell'azienda
L'avv. Francesco Pitaro
  12 dicembre 2024 16:40

Il Tribunale del Lavoro di Catanzaro (in composizione collegiale) ha confermato l’Ordinanza, già emessa dal Tribunale monocratico, con cui è stato dichiarato illegittimo l’atto con cui la dipendente dell’ASP CZ Anna Senese è stata trasferita da un Ufficio all’altro.

La dipendente Senese con l’Avv. Francesco Pitaro ha impugnato l’atto di trasferimento che è stato, sin da subito, negli atti dell’Avv. Francesco Pitaro, ritenuto “illegittimo ed immotivato e discriminatorio”. Ed invero, l’ASP Catanzaro, per come si legge negli atti dell’Avv. Francesco Pitaro, ha proceduto “all’illegittimo e immotivato e discriminatorio trasferimento senza spiegare le ragioni tecniche e organizzative e produttive sottostanti il trasferimento, senza spiegare perché si era deciso di attingere dall’Ufficio Personale e senza spiegare perché all’interno dell’Ufficio Personale si era deciso di ‘pescare’ la Senese”.

Banner

Dopo l’Ordinanza del Tribunale del Lavoro di Catanzaro (monocratico) di accoglimento del ricorso dell’Avv. Francesco Pitaro con disapplicazione dell’illegittimo atto di trasferimento è intervenuta, a seguito del reclamo proposto dall’ASP Catanzaro, l’Ordinanza del Tribunale del Lavoro di Catanzaro (in composizione collegiale) che ha respinto il reclamo dell'ASP CZ, ha confermato che l’atto di trasferimento è contra ius e la sua disapplicazione permettendo, pertanto, alla lavoratrice Senese di continuare a prestare la propria attività lavorativa nello stesso Ufficio da cui l’ASP Catanzaro pretendeva di spostarla in modo illegittimo ed immotivato.

Banner

In merito al pedinamento a cui la lavoratrice è stata sottoposta quest'ultima, per il tramite del proprio procuratore, Avv. Francesco Pitaro, ha depositato una querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro affinchè si faccia luce su tutta la vicenda e si accertino eventuali responsabilità in capo a chi ha affidato immotivatamente l’incarico all’agenzia di investigazione per seguire e pedinare l’incolpevole lavoratrice. 

Banner

 

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner